La Juventus è tornata a sorridere sul campo, con la vittoria sulla Lazio che vale l’accesso alla semifinale di Coppa Italia. Nel frattempo continua a tenere banco l’argomento della penalizzazione per il caso plusvalenze. Sul Corriere di Torino ha detto la sua anche il professor Fabrizio Bava, docente di Revisione aziendale e bilancio al dipartimento di Management dell’UniTo. Il parere dell’esperto: “Vedo che sono tutti esperti di principi contabili. Ho sentito dare per scontato che i bilanci Juve non sono veritieri: eppure, i processi, quelli veri, devono ancora essere celebrati. E’ la versione dell’accusa. Ma la sentenza sportiva riguarda le plusvalenze. E ricordo che il revisore attuale, Deloitte, ha contestato le manovre stipendi, ma non le plusvalenze.
Non trovo la sentenza così devastante come tutti raccontano. La condanna non deriva dai bilanci che non sarebbero veritieri. I giudici qualificano sleale il comportamento della società, che si propone di fare plusvalenze, nascondendo che certe operazioni siano permute. La Juventus aveva il dovere di aumentare i ricavi e l’unica leva erano le plusvalenze. Lecito.
Da una settimana sono tutti esperti. Sono principi contabili che esistono da molti anni, eppure a nessuna delle società italiane di calcio quotate sono mai stati contestati. Se la mettiamo su questo piano, anche nei bilanci Oic i criteri per le plusvalenze non sono così diversi. Mi verrebbe da dire: visto che non c’erano elementi per sostenere che i bilanci erano falsi, i giudici lo scrivono ma non lo motivano, hanno usato la slealtà sportiva. Ma anche quella deve essere sostenuta con argomentazioni valide”.