Processo plusvalenze, la strategia della difesa bianconera

Processo plusvalenze, la strategia della difesa bianconera

Maurizio Arrivabene, Pavel Nedved, Federico Cherubini, Andrea Agnelli
Oggi seconda giornata del processo nel Tribunale federale di Roma. Gli avvocati del club bianconero smontano le valutazioni dei giocatori.

[fncvideo id=692060 autoplay=true]

Oggi a Roma è la seconda giornata del processo plusvalenze. Nel Tribunale federale, presieduto da Carlo Sica, oggi è toccato alle difese di Juventus, Napoli, Genoa e Sampdoria, collegate in videoconferenza. L’attività però è iniziata intorno alle 10:45, con la difesa di Luca Campedelli del Chievo. Per lui la Procura ha chiesto 10 mesi e 5 giorni. Poi poco dopo è stato il turno degli avvocati del club bianconero, chiamati alla difesa della società, per la quale il procuratore Chinè ha chiesto un’ammenda di 800 mila euro, ma anche dei dirigenti: il presidente Agnelli, per cui sono stati chiesti 12 mesi di inibizione, il direttore Cherubini, 6 mesi e 20 giorni, e poi il vice presidente Nedved, l’amministratore delegato Arrivabene e diversi membri del Cda, 8 mesi.

Oltre a loro ovviamente non va dimenticato l’ex direttore sportivo Paratici, ora al Tottenham. L’ex dirigente bianconero è stato firmatario di 32 contratti contestati nell’inchiesta: per lui quindi è stata chiesta la pena più alta, cioè 16 mesi e 10 giorni. Anche lui oggi avrà modo di far sentire la sua voce attraverso i propri legali.

La difesa bianconera, così come quella degli altri club coinvolti, si focalizza sulla contestazione del modello con cui la Procura ha ridefinito il valore dei giocatori, fissando una sorta di prezzo giusto, sul quale poi è stata calcolata la plusvalenza fittizia. Tra le procedure contestate dalla difesa c’è anche la scelta di confrontare le nuove stime con il noto sito tedesco Transfermarkt. Gli avvocati della Juve infatti hanno messo in dubbio la credibilità di questi dati, alla base dei quali non c’è un algoritmo. A supporto di questa argomentazione sono state portate anche le parole di Martin Freudl, che si occupa di tutta la Bundesliga per il sito di mercato. Al portale olandese Follow the Money aveva dichiarato: “Passo una parte del mio tempo libero a casa sul mio computer e poi l’industria del calcio prende sul serio queste mie valutazioni. È irreale, io sono un assistente sociale, faccio queste cose per Transfermarkt per divertimento, mentre l’industria del calcio muove milioni. Il contrasto è folle“. Questo aspetto potrebbe far crollare alcune delle certezze dell’impianto accusatorio della Procura.

x