Cesare Prandelli, ex allenatore, ha detto la sua sulla Juve. Ecco le sue parole a Radio Deejay: “Il calcio intellettuale lo capiscono in pochi, forse solo chi lo fa. Torniamo a un calcio figurativo: come si fa a innamorarsi di un sistema di gioco e non di un calciatore. Chi mi da speranza? Beh, Thiago Motta non è un fanatico del sistema di gioco. Lui occupa lo spazio e crea superiorità numerica, ma non in maniera sistematica e ripetitiva. Chi c’è c’è, una volta era così: sapevi che dovevi migliorare a livello tecnico e con lui migliori, ma non è così fanatico e rigido”.
Su Vlahovic
“Vlahovic gioca poco con la squadra? Ma meno male. Io è quello che gli avevo chiesto: di giocare poco con noi. L’attaccante deve finalizzare: se viene incontro, fa sponda, gioco, poi in area di rigore chi ci sta? Le mezzali? Sulla manovra, per il modo di vedere il calcio, la punta meno viene incontro e meglio è. Fonseca? Io non conosco le dinamiche interne, leggo e osservo quel che viene raccontato. Mi pare che manchi un riferimento in dirigenza, il Galliani della situazione. Il dirigente vero deve essere vicino alla squadra. Non vanno seguite mai le mode, sono passeggeri. Costruire dal basso si faceva anche 15 anni fa, ma quando avevi la possibilità di farlo: vedo squadre che non riescono a superare la metà campo. La Fiorentina ha fatto gol contro il Milan col rinvio dal portiere e ho detto finalmente”.