Daniele Pradè, dirigente della Fiorentina, ha detto la sua sulla Juve. Ecco le sue parole: “Tutti pensavamo di poterla vincere e una sconfitta così lascia radici permanenti. E quella di Coppa America ha inciso sulla testa di Nico Gonzalez, gliel’ha cambiata, si è sentito di fare un passo diverso. Per fortuna avevo parlato di 99% di possibilità di permanenza, quell’1% mi ha salvato. Kean punta giusta? Lo speriamo. Tutte le scelte sono condivise con gli altri dirigenti, il presidente e il mister. Non c’è una scelta non condivisa al 100%, dopo l’allenatore è stato il primo che abbiamo preso, insieme a Valentini”.
Il legame con la Juve
“Filo diretto con la Juve? Assolutamente no, è una società come le altre, con cui lavoriamo. McKennie, Kostic e Arthur sono situazioni normalissime di mercato ma non abbiamo mai avuto l’obiettivo di fare una trattativa con altri calciatori per Nico Gonzalez. Kean è stato molto prima, lo cercavamo già a gennaio, l’abbiamo voluto fortemente tutti. La più difficile, ma per i tempi, è Gudmundsson: comincia a gennaio e finisce un mese dopo l’inizio del mercato. Le operazioni nel calcio sono stranissime, una settimana prima non esistono e quella dopo ci sono. Se devo dire un giocatore che volevamo ma per il quale, per tempistiche, non c’erano le condizioni è Vitor Roque. Forse poteva riaprirsi…Se c’è la percezione che i dirigenti della Fiorentina non hanno idee allora vale per tutte le altre squadre, ma io non credo. Il mercato è stato strano, il nostro non è stato semplice perché abbiamo fatto una ricostruzione”.