Polverosi: "Non completa, ma è già la Juventus di Thiago Motta"

Polverosi: “Non completa, ma è già la Juventus di Thiago Motta”

Thiago Motta, allenatore Juventus
Polverosi ha analizzato la Juve della prima di campionato: per il giornalista, Thiago Motta sarebbe già riuscito a trasmettere le sue idee

Sulle colonne de Il Corriere dello Sport, Alberto Polverosi ha analizzato la vittoria della Juventus sul Como alla prima giornata di Serie A. Ecco un estratto delle sue parole: “Il mercato dice che non è ancora la vera Juve, ma è già la Juve di Thiago Motta, personaggio in perfetta sintonia con la casa madre e in festa alla prima in bianconero con uno splendido 3-0. A Thiago piace allenare, ma piace di più, molto di più, sorprendere, creare e inventare. Così, se Chiesa è già altrove, se la condizione di Douglas Luiz, finora l’acquisto più costoso dell’estate bianconera, non lo convince tanto da spedirlo in panchina, perché non dare spazio a un ragazzino di vent’anni, tale Mbangula Tshifunda Samuel Germain? Prima partita in Serie A, ventitré minuti e gol, un bellissimo gol, con taglio da sinistra al centro e botta di destro sul palo lontano. Poi il giovanotto ha arricchito la sua serata anche con l’assist del 3-0 per il gol da applausi di Cambiaso. Quella è stata la prima mossa, legata a un’altra, lo spostamento di Yildiz al centro alle spalle di Vlahovic”.

Polverosi: “Il 10 sulle spalle del giocatore più tecnico”

Il giornalista ha proseguito: “Hai il 10 sulle spalle? Sei il giocatore più tecnico della Juventus (come diceva anche Allegri)? Allora quello è il tuo posto, da trequartista puro, e anche il giovane turco ha dato la risposta che l’ex allenatore del Bologna si aspettava. Giocate di primo livello, qualità sparsa in tutto il campo, quando prendeva la palla lo Stadium restava col fiato sospeso, c’era sempre la possibilità (quasi la certezza) di una grande invenzione. Il 3-0 sul Como ha spedito i bianconeri in testa al campionato, rispondendo alla Lazio e all’Atalanta hanno staccato le milanesi e il Napoli. Non è presto, è prestissimo per questi discorsi, vista anche l’inconsistenza della squadra di Fabregas (due punte senza mai raggiungerle col gioco: è presunzione questa), ma intanto sono punti di vantaggio, danno sicurezza, fiducia, autostima”.

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