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Il 12 aprile potrebbe diventare una data importante per il calcio italiano. Inizia oggi infatti il processo sportivo sulle presunte plusvalenze fittizie. Il Tribunale federale nazionale della Figc, presieduto da Carlo Sica, si dovrà pronunciare sulla posizione di diversi club e oltre 60 dirigenti, tra i quali gli stessi presidenti delle società. Tra le società di Serie A sono coinvolte Juventus, Sampdoria, Napoli, Genoa ed Empoli, mentre gli altri club sono Pro Vercelli, Parma, Pisa, Empoli, Chievo Verona, Novara e Pescara.
Tutti gli imputati sono stati deferiti dalla procura federale a titolo di responsabilità propria, ai sensi dell’articolo 31 comma 1 del codice di giustizia sportiva “per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti dai principi contabili in misura tale da incidere significativamente, per alcune delle predette società, sui requisiti federali per il rilascio della licenza nazionale, violando in tal modo anche l’articolo 31 comma 2 del codice di giustizia sportiva”.
Particolarmente attenzionato il Genoa, che avrebbe registrato plusvalenze fittizie per 12 milioni, con la cessione di Rovella alla Juventus e un incremento fittizio delle immobilizzazioni immateriali per 15 milioni di euro con gli acquisti di Portanova e Petrelli sempre dai bianconeri. Dal fascicolo della Procura Figc si legge: “Le operazioni coinvolgono le medesime due società ed i cui prezzi di compravendita si equivalgono o quasi, generando così crediti e debiti di pari importo che si estinguono per compensazione senza generare né incassi né pagamenti, quindi prive o pressoché prive di movimentazione finanziaria. Tali scambi incrociati generano così effetti patrimoniali (acquisti di diritti) ed economici (vendite di diritti) ma senza impegnare le società dal punto di vista finanziario. […] Pur considerata la peculiarità del “mercato calcistico”, le compravendite oggetto dell’indagine presentano aspetti “anomali” che rendono verosimile che la trattativa condotta sia stata influenzata da ragioni che esulano dall’ambito tecnico/sportivo per sconfinare nelle ‘politiche di bilancio’. Le operazioni di mercato sono così diventate uno strumento utilizzato dalle società per contabilizzare ricavi superiori a quelli realmente realizzati nonché per iscrivere nell’attivo patrimoniale valori delle immobilizzazioni immateriali superiori al reale, con conseguente effetto migliorativo sul Patrimonio Netto”.
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