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Il 2 aprile di 32 anni fa, a Tuzla, in Bosnia-Erzegovina, nasceva Miralem Pjanic. Centrocampista moderno, trequartista ad inizio carriera, poi mezzala ed infine regista, ruolo che lo ha consacrato come uno dei top al mondo. Il bosniaco, calcisticamente, inizia la sua scalata in una squadra lussemburghese, nel FC Schifflange 95, club dove resta fino al 2004, anno in cui passa al Metz, in Francia. La prima stagione, quella 2007-08, è anche l’annata dove si fa conoscere al grande pubblico, con l’esordio in prima squadra e le 32 presenze, condite da quattro reti, prestazioni che convincono il Lione ad acquistarlo nell’estate successiva per quasi 8 milioni. Con i Leoni, il classe 1990 resterà per ben 3 anni, confermandosi come uno dei migliori prospetti del panorama internazionale, grazie alle diverse reti siglate.
Dopo il triennio francese, Pjanic riceve le attenzioni di alcuni club italiani, in primis la Roma, che riesce ad acquistarlo per poco più di 10 milioni. In giallorosso il bosniaco resterà per ben cinque stagioni, adattandosi al calcio italiano e arretrando il suo raggio d’azione. Nella Serie A, il classe ’90 si fa anche conoscere per la sua abilità sui calci di punizione, specialità perfezionata in Francia sotto la guida di un maestro di questo fondamentale come Juninho.
Nell’estate 2016, però, dopo la miglior stagione a Roma, il colpo di scena, visto che il bosniaco passa ai rivali della Juventus per 30 milioni di euro. In bianconero Pjanic alza ancora il suo livello e si specializza come play, arrivando a vincere 4 campionati, 2 Coppa Italia ed una Supercoppa italiana, oltre ad una finale di Champions persa nel 2017 contro il Real Madrid. Dopo l’addio di Allegri, l’ex Lione resta in bianconero, ma con Sarri le cose non vanno benissimo e le sue prestazioni calano, motivo per cui, nell’estate 2020 viene ceduto al Barcellona. Neanche in Spagna la situazione migliora e dopo un solo anno Pjanic si trasferisce al Besiktas, dove tuttora gioca.