Pioli: "L'anno scorso contro squadre così forti come la Juve serviva un miracolo..." - JuveNews.eu

Pioli: “L’anno scorso contro squadre così forti come la Juve serviva un miracolo…”

Stefano Pioli
Il tecnico del Milan ha parlato

[fncvideo id=670034 autoplay=true] Stefano Pioli, tecnico del Milan, ha parlato ai microfoni di DAZN dopo il pareggio contro la Juventus: “Siamo venuti qua per vincere la partita, nei primi minuti abbiamo trovato una Juve migliore di noi. Poi siamo migliorati, nel secondo tempo sicuramente molto meglio noi. Abbiamo provato a vincerla, è stata una prestazione positiva. Rebic? I meriti glieli do tutti i giorni, ha grandissima intensità e qualità. Gioca in tutti i ruoli, ci sta dando una mano con Olivier e Ibra fuori. Credo che abbia nelle sue qualità giocate importanti che possono aiutarci a rompere le partite.

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Non abbiamo fatto una prestazione inferiore alle precedenti, bisogna contare il valore dell’avversario. Abbiamo giocato un buon calcio. Abbiamo subito un gol in cui abbiamo commesso errori, un gol che ha permesso alla Juve di difendere basso. Non mancano le idee, la volontà e lo spirito di squadra. Gol preso? Grande ingenuità sul gol dove abbiamo sbagliato tanto e per di più in 11 contro 10 perché Rabiot era fuori dal campo. Abbiamo provato a vincere la partita attraverso la ricerca del gioco fino alla fine. Quello che ho detto alla squadra è che dobbiamo essere consapevoli della nostra forza.

L’anno scorso forse contro squadre così forti come la Juventus serviva un miracolo o comunque andare oltre. Quest’anno invece abbiamo e dobbiamo avere la consapevolezza della nostra forza. Oggi abbiamo giocato come tempo effettivo 48 minuti. Si parla troppo, si fischia troppo, ci sono troppi tempi morti. Dipende sicuramente dall’atteggiamento nostro, degli addetti ai lavori, ma anche degli arbitri. Bisognerebbe cercare di alzare il tempo effettivo anche per rapportarci agli altri campionati. Tonali? Sono felicissimo dei ragazzi che stanno crescendo. Loro hanno grandissima disponibilità, hanno tenacia, qualità e credono nel lavoro che facciamo. Quando c’è il senso di appartenenza si vede”.

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