Intervistato da Tuttosport Pessotto a un anno dalla morte di Vialli ha voluto ricordare l’ex Juve: “Ci siamo sentiti qualche volta ma non tantissime, anche perché è sempre difficile condividere certe situazioni. All’inizio era molto riservato rispetto alla malattia e poi invece l’ha vissuta in maniera completamente diversa pensando più alle cose da fare invece che chiudersi. E noi ci siamo sentiti parte attiva per aiutarlo nei progetti che ha ideato, compresa la Fondazione con Massimo Mauro”.
“Ed è venuto fuori il vero Luca, per lasciare cose importanti – ha continuato -. E infatti l’eredità che ci ha lasciato tra parole, immagini, sorrisi, abbracci, fatti ed esempi dobbiamo trasmetterla ai nostri ragazzi. Non è un caso che l’eco in tutto il mondo per la sua scomparsa sia stata così grande. E’ stato un giocatore trasversale, sempre avanti oltre a essere un uomo-squadra incredibile. Uno che fa il centravanti solitamente è proiettato ad un concetto principale, buttarla dentro. Lui invece ha sempre messo da parte questo aspetto, prima di tutto veniva la squadra per cui dava tutto pretendendo il massimo da se stesso”.
“Ci ha lasciato tante cose importanti per un patrimonio che non dobbiamo disperdere. Dobbiamo alimentare l’esaltazione del concetto di gruppo come faceva lui. Vialli dava alle persone che aveva a fianco grande valore. Un grande capitano. Un grande uomo”, ha concluso.
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