Mattia Perin, portiere della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport, toccando diversi temi. Ecco le sue parole: “La tournée ci ha dato degli spunti su cui poter lavorare, quando giochi contro Barcellona e Real non si può parlare di amichevoli, sono sempre partite dalla grande competitività, ci aiutano a capire a che punto siamo. Loro sono un po’ più avanti di noi però con il Barça abbiamo fatto un’ottima partita e contro i campioni d’Europa abbiamo dimostrato per alcuni tratti di potercela giocare non loro, non ci hanno schiacciato né hanno dominato la gara. Quest’anno abbiamo un nuovo modo di giocare, lo stiamo metabolizzando. A piccoli passi ci poniamo degli step, cercheremo di arrivare pronti quando le partite cominceranno a contare”.
Sul gioco: “Stiamo impostando la costruzione da dietro, cercando di uscire palla a terra, c’è disponibilità da parte di tutta la squadra, dobbiamo assimilarlo bene, dobbiamo avere più sinergia ma a tutti noi piace giocare così. C’è grande disponibilità perché ci divertiamo e sono sicuro che con il passare del tempo certi meccanismi saranno sempre più facili da mettere in pratica. Allegri ci ha dato un imprinting diverso quest’anno, ha capito che per alzare il nostro livello era una necessità. Ci ha portato questa nuova idea e noi l’abbiamo accolta a braccia aperte. Il Real è una squadra che gioca a memoria ed è esattamente il punto in cui vogliamo arrivare noi. La loro qualità è impressionante ma anche noi abbiamo giocatori buoni quest’anno”.
Sulla rivalità con Szczesny: “Questo è il mio lavoro, quando ho scelto di rinnovare conoscevo bene la situazione, io cerco solo di farmi trovare pronto. Anche quando so di non giocare mi preparo sempre alla stessa maniera. Questo mi aiuta quando vengo chiamato in causa: il mio tasto on è sempre acceso”.