Il portiere della Juventus Mattia Perin ha parlato intervistato dai microfoni di Tuttosport, parlando del momento della squadra bianconera e di quello che sarà il futuro della formazione: “Non ho mai rimpianto la scelta di andare alla Juventus. Ho avuto la possibilità di stare in una delle quattro, cinque società top al mondo e ho condiviso lo spogliatoio con campioni e leggende che mi hanno insegnato cosa vuol dire allenarsi per uno scopo solo: la vittoria. Ho appreso tantissime cose che mi porterò dietro per tutta la carriera. È fondamentale capire che l’allenamento non è soltanto l’ora e mezzo in campo ma anche il prima e il dopo, l’alimentazione e il tuo stile di vita. Se io avessi appreso queste cose prima, e confesso che c’era Burdisso che me lo diceva spesso e io non lo ascoltavo con attenzione, probabilmente avrei avuto qualche infortunio in meno”.
“Sono contento di aver giocato contro il PSG. In attacco hanno tre dei 5 giocatori più forti del mondo. Ma conosciamo le nostre qualità e siamo andati a Parigi pensando di giocarcela. Ovvio, se inizia il primo tempo e prendi due gol così un po’ di timore arriva, ma siamo stati bravi a cambiare l’inerzia dell’incontro seppure non abbiamo portato a casa punti. Nel primo tempo siamo entrati un po’ timorosi ma nel secondo il mister ci ha dato degli input, abbiamo cambiato tipo di pressione e siamo riusciti a metterli in difficoltà. Probabilmente non siamo ancora consapevoli realmente della nostra forza e di quello che possiamo fare, però durante la settimana vedo gli allenamenti e posso dirvi che siamo una squadra fatta di ragazzi super responsabili, intelligenti che hanno voglia di lavorare. Se c’è una cosa che ho imparato nella vita è che il lavoro prima o poi paga sempre”.
“C’è del rammarico, perché perdere non è mai bello. Non possiamo essere entusiasti del risultato: siamo alla Juventus e sappiamo che vincere è importantissimo, ma sappiamo anche che dobbiamo rivedere gli errori che abbiamo commesso e avere consapevolezza delle cose belle che abbiamo fatto. Dobbiamo acquisire nuovamente fiducia in noi stessi. C’è la sensazione che lavorando e continuando a lavorare con tutti gli effettivi possiamo fare qualcosa di bello e di grande, diverso rispetto alle ultime stagioni. Ma sta a noi dimostrarlo sul campo”.