“Non abbiamo mai pensato di separarci da Gasperini. Ha sempre dimostrato di essere grato e proseguiremo con lui. A dirla tutta, potremmo addirittura rinnovargli il contratto. Per quanto riguarda la squadra proveremo a migliorarla, ci stiamo lavorando. Tuttavia, visto il livello delle nostre “riserve”, non sarebbe una brutta idea chiedere di giocare in diciotto. Parole di Agnelli? Ci rimasi male, ma telefonò subito a me e mio figlio Luca, ci spiegò di essere stato frainteso. Per me discorso chiuso a quel punto.
La Superlega? Un’assurdità, la reazione di tutti è stata chiara: un’idea da archiviare. Finale di Coppa Italia? Un trofeo è un premio soprattutto per i tifosi. Poterlo alzare ha soprattutto un valore simbolico per una provinciale come noi. Ma già tornare in finale dopo due anni vuol dire che stiamo lavorando bene.
Scelta tra vittoria in finale o qualificazione in Champions? Di non scegliere. La coppa ha un peso più sentimentale, la Champions una valenza più pratica, Juve? Io non vedo l’occasione per avvicinarci a loro, ma come segnale di un miglioramento della nostra società, anno dopo anno, nei confronti di tutto il sistema. Contro la Juve mi è rimasta l’impressione di una squadra che aveva voglia di fare bella figura e l’ha fatta: di fronte aveva la Juve ma l’ha guardata senza timore. Fatica Juve? Non me l’aspettavo, ma non sta a me giudicare, torneranno ai loro livelli presto. E’ fortissima, ha grande esperienza ed è abituata a giocare partite decisive”.