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La Juventus scenderà in campo tra pochi minuto contro il Crotone, nella partita valevole per il posticipo della ventitreesima giornata del campionato di Serie A. Nonostante le tante assenze, con Andrea Pirlo che dovrà fare a meno di Chiellini, Bonucci, Cuadrado, Arthur e Dybala, oltre che di Rabiot squalificato, i bianconeri sono chiamati a vincere questa sera per non perdere terreno dall’Inter capolista, che ha vinto ieri il derby e si è portata in cima alla classifica, con attualmente 11 punti di distacco dai bianconeri, che oltre a questa partita ne hanno un’altra in meno dei nerazzurri, quella contro il Napoli, per la quale ancora non c’è una data certa per il recupero.
A pochi minuti dall’inizio della sfida, il Chief Football Officer della Juventus Fabio Paratici ha parlato intervistato dai microfoni di Sky Sport, dicendo la sua sul tecnico Andrea Pirlo, sul momento dei bianconeri, e sul futuro della squadra, che ancora è in corsa in campionato, in finale di Coppa Italia, e con la partita di ritorno degli ottavi di Champions League da giocare a Torino, per cercare di ribaltare la sconfitta per 2-1 subita all’andata allo stadio Do Dragao.
“Le partite vanno affrontate sempre con una certa mentalità, e sono sicuro faremo una grande partita, non pensiamo a chi affrontiamo ma come.”
“Dybala ha ancora qualche problema, è come se stesse su un’altalena, a volte sta meglio a volte peggio. Ha risentito dolore e non è a disposizione. Abbiamo parlato del rinnovo e andremo avanti a farlo.”
“Critiche? Affrontiamo una partita per volta cercando di vincerne il più possibile e poi vedremo ad aprile. Il resto non ci tocca. Le critiche sono sempre spunto di considerazione, se sei intelligente valuti quello che dicono e prendi il meglio per migliorarti, ma le cose positive come quelle negative non devono essere estremizzate. Chi esce dal campo quando finisce una gara sa benissimo cosa ha fatto bene e cosa ha fatto male.”
“Chiesa sta facendo molto bene, pensavamo fosse un giocatore da Juve, poi è chiaro che non è facile esserlo subito, è difficile farlo con una maglia con questa pressione. Chiesa, Kulusesvki, Demiral, sono tutti giocatori che si affacciano a questo alto livello ora è non è facile esprimersi subito al livello tecnico che hanno, perché ci sono più pressioni e responsabilità, ma i valori alla fine sono sempre usciti.”
“Stiamo giocando tanto è difficile per alcuni giocatori avere un rendimento costante. Morata ha avuto febbre e poi disturbi intestinali e non si è allenato bene perdendo la condizione. È un ragazzo di grande livello, la carriera parla per lui. Ora tornerà in condizione per darci una mano come Dybala, che abbiamo avuto pochissimo.”
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