Palladino, possiamo dire che il “suo” Benevento ha chiuso la rincorsa scudetto della “sua” Juventus?
“Purtroppo credo che i punti siano davvero tanti e che dopo questa sconfitta la Juve a livello di morale abbia davvero mollato”.
Al di là di errori singoli ed episodi, un’altra prestazione deludente dei bianconeri. Come si spiega?
“Contro squadre che si difendono, che si chiudono, come il Crotone o anche il Benevento all’andata, la Juventus soffre. Se deve trovare soluzioni diverse va in difficoltà, mentre quando la attaccano riesce sempre a far male negli spazi aperti. Mi lasciano perplesso l’atteggiamento dei giocatori e l’intensità: quando la Juve perde palla non c’è il recupero immediato, li vedo in difficoltà”.
Il problema è a centrocampo?
“Non è solo questione di un reparto, ma di un insieme, dei principi di gioco e dell’allenatore. Anche di allenamento: bisognerebbe vedere come si allenano, come provano le situazioni. E’ anche vero che non hanno mai avuto modo di trovare un gioco collaudato. Si è parlato sempre di costruzione: la Juve attuale è una via di mezzo”.
Un anno di transizione dopo 9 vittorie è accettabile, durante un rinnovamento?
“La Juve ha deciso di cambiare, non solo a livello di allenatori, ma anche di mercato: prima si prendevano campioni affermati, ora giovani di qualità che nell’immediato danno meno certezze, meno mentalità. Rifondando tutto, anche come filosofia di gioco e guida tecnica, ci può stare che tu non vinca per un anno, magari anche due. Perché non è detto che l’anno prossimo la Juve torni a vincere lo scudetto… Però se hanno deciso di prendere una strada devono andare avanti, anche per costruire un futuro a lunga scadenza”.
Il Benevento invece ha fatto 4 punti contro i 9 volte campioni…
“Al Benevento sono legatissimo, perché mi ha cresciuto e mi ha fatto esordire. Ho tanti amici lì e in questi anni l’ho sempre seguito. La vittoria di ieri vale una mezza salvezza, ma forse anche tre quarti, perché essere a 29 punti, con +7 sulla zona retrocessione è una bella situazione”.
Quanti meriti ha Inzaghi?
“Le squadre che salgono dalla B partono con un handicap, ma in estate è stato fatto un ottimo mercato, con giocatori di livello. E poi c’è la bravura dell’allenatore, direi che siamo 50-50”.