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Arrivare alla Juventus da una realtà più modesta per una grossa cifra non è mai semplice. La storia è piena di grandi prospetti, idoli delle curve di provincia, bruciati dal salto nelle grandi squadre. Qualcosa che la Juventus ha vissuto, almeno parzialmente, con Federico Bernardeschi. Qualcosa che però non sembra stia accadendo a Federico Chiesa, che sta vivendo la sua prima stagione in bianconero da grandissimo protagonista. Gol e numeri di alto livello, come quello che ha mandato in tilt la difesa biancoceleste ieri sera, erano già notoriamente nelle sue corde. Ma a fare di Chiesa un vero giocatore da Juventus sono l’attitudine al sacrificio e l’agonismo con cui affronta ogni sfida. Anche nei momenti più complicati, che in questa stagione non sono certo mancati, il figlio d’arte ha sempre dato il massimo. Atteggiamento che incarna in pieno il DNA della Juventus, da sempre famosa per lottare “fino alla fine”.
L’ingente investimento fatto in estate ha fatto molto discutere, addirittura intimorendo parecchi tifosi. Spendere 60 milioni di euro per un ventitreenne è sempre un rischio, anche se la Juventus seguiva il ragazzo con grande attenzione da moltissimo tempo. Molti avevano paura di un possibile flop, o magari di una crescita più lenta delle aspettative. Testa bassa e galoppate, Chiesa sta facendo ricredere anche i più scettici. La Juventus sta cercando di costruire un nuovo ciclo vincente, rifondando gran parte della squadra e cercando di vincere anche nel corso della fase di transizione. Impresa decisamente complicata, ma ancora ipotizzabile. I tanti giovani arrivati alla Juve negli ultimi anni rappresentano il futuro: saranno artefici dei successi e delle sconfitte dei prossimi anni. La sensazione in questo momento è che Chiesa possa essere un vero perno della Juve del futuro, che non dovrà mai dimenticare alcuni valori tipici dell’essere bianconeri. E in questo senso, il numero 22 sembra davvero l’uomo giusto.