Oddo: "La Juve U23 è una squadra che corre tanto, ma concede qualcosa"

Oddo: “La Juve U23 è una squadra che corre tanto, ma concede qualcosa”

Massimo Oddo, tecnico del Padova, ha analizzato la prossima sfida dei playoff contro la Juventus U23, in programma martedì.

Massimo Oddo, allenatore del Padova, ha rilasciato delle dichiarazioni a Padovasport, parlando della prossima sfida dei playoff con la Juventus U23. Ecco le sue parole: “È una squadra che corre tanto, con ottime individualità, ma giovane e quindi concede qualcosa. Tutti gli avversari arrivati fin qui sono ugualmente pericoloso, ma il Padova è costruito per vincere, con ottimi giocatori. Non è arroganza, ma la verità. Sono le altre sette squadre rimaste che magari avrebbero voluto evitare il Padova, dobbiamo essere convinti e positivi”.

Sulle scelte in vista della gara: “Abbiamo una rosa ampia, tutti sono importanti e nessuno indispensabile, neanche Ronaldo quindi. Forse lo recuperiamo per il ritorno contro la Juventus, ma chi lo sostituirà sarà all’altezza della situazione. Dezi? Ti dà tanta qualità davanti, fa giocare la squadra e si sa muovere molto bene nella metà campo offensiva, ovvio che se lo sposti dietro come regista perdi qualcosa in termini di inserimenti e pericolosità. Alla luce del fatto che sappiamo chi incontrare ora penseremo a contrapporre i giocatori giusti. Gol degli attaccanti? Li faremo ai playoff, ovvio che quando un attaccante non segna è messo più in risalto. Confidiamo in tutti i nostri attaccanti, anche se il gol è un po’ mancato. Tornerà anche Nicastro che sarà una carta importante. Var? Sono all’antica e penso che gli arbitri possono sbagliare e va bene così”.

Sulla possibile promozione in B: “La promozione è all’unisono importante per tutti per i calciatori che salgono di categoria con tutti i benefici che ne conseguono, per il club, per la città e anche per me. Sono partito dal vertice e ora cercavo un rilancio. Ho accettato Padova perché penso che qui si possano raggiungere gli obiettivi. Non ho voluto contratti lunghi perché se non c’è reciproca conoscenza ha poco senso. Ritengo che fare un contratto lungo abbia senso quando le parti si conoscono molto bene e c’è stima. Qui si potrebbe aprire un ciclo, mi trovo bene e ho conosciuto una società importante che ha risorse e obiettivi”.

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