Nocerino: "Anno non da Juve, i giovani vanno aspettati"

Nocerino: “Anno non da Juve, i giovani vanno aspettati”

Antonio Nocerino
Antonio Nocerino, ex calciatore della Juventus, ha detto la sua sulla stagione dei bianconeri, parlando anche di Max Allegri.

Antonio Nocerino, ex calciatore della Juventus, ha detto la sua a Tuttojuve.com, parlando dei bianconeri. Ecco le sue parole: “La Juventus ha vissuto un’annata un po’ così, non importante, al di sotto delle aspettative. E’ uscita subito dalla Champions, aveva le potenzialità per vincere l’Europa League e invece si è fermata in semifinale. E’ arrivata terza in campionato, per me non comportandosi nemmeno malissimo dopo l’avvio difficile, ma poi le vicende extra campo l’hanno penalizzata e fatta scendere di molte posizioni. E’ stato un anno non da Juve.

Non vedo una Juve che voglia ricostruire dal punto di vista tecnico, non penso butterà giù tutto come fece nell’anno in cui il club ingaggiò Conte come allenatore. E’ in fase di ricostruzione societaria, quello sì, ma bisognerà capire come si muoverà sul mercato e quali strategie vorrà continuare a seguire. In questo momento, per me, è un po’ un punto interrogativo.

Allegri? Per ricostruire c’è bisogno di tempo, il mister è invece un allenatore che preferisce i campioni. Quel che dico è che i giovani, al di là che vanno aspettati, devono crescere nel contesto giusto. Il giovane non può essere accompagnto da un altro giovane, ci vuole un altro calciatore più esperto che lo aiuti a maturare in maniera definitiva. Sappiamo bene come in Italia, dopo qualche errore, il tifoso inizia a fischiarlo e a demotivarlo. Anche perché la Juve è un club vincente e non abituato a perdere per molto tempo, quindi sarà importante capire il tipo di progetto che avrà in mente la società. Lavorar coi giovani significa aver bisogno di tempo e di pazienza. Se c’è una cosa che la Juve ne potrà trarre è sicuramente la spensieratezza, una componente che nel mondo del calcio non è affatto da sottovalutare. Ho visto dei talenti interessanti come Miretti, Iling Jr e Soulé che sono riusciti ad imporsi e a non subir troppo il salto dalla Next Gen. Per me ci vorrà il giusto mix tra esperienza e spensieratezza”.