Joan Laporta, presidente del Barcellona, ha parlato in conferenza stampa prima del match contro l’Atletico Madrid (perso dal Barcellona per 2-0) per chiarire la situazione Ronald Koeman sulla panchina blaugrana. Queste le sue parole in merito: “A prescindere dal risultato, Koeman continuerà ad essere il nostro allenatore. E’ referente e simbolo del Barcellona, un culé vero. Bisogna dargli fiducia perché ha deciso di diventare il nostro tecnico in un momento di massima difficoltà istituzionale e sportiva”. Per ora, dunque, niente Andrea Pirlo per la panchina del Barcellona. L’ex tecnico della Juventus, infatti, era stato dato dai principali quotidiani spagnoli come candidato numero uno per la panchina blaugrana.
Molti addirittura avevano dato la trattativa in stato avanzato, ma nulla è ancora perduto. In caso Koeman dovese continuare ancora con cocenti sconfitte, l’allenatore di certo verrà sostituito e Pirlo sarebbe pronto a subentrare. Prima del match perso dal Barcellona contro l’Atletico ha parlato ai microfoni di Sport l’ex Luis Suarez che ha trattato vari argomenti tra cui il rapporto con Koeman. L’uruguaiano ha anche segnato ed esultato con il gesto del telefono verso la tribuna e indirizzato al suo ex mister Koeman. Questo è stato il motivo del gesto, come raccontato dallo stesso Suarez: “Mister Koeman mi mandava ad allenarmi nei campi secondari, come se avessi 15 anni.
Mi ha fatto male, mi ha dato fastidio e ricordo che tornavo a casa piangendo per il suo disprezzo. Eppure io non gli ho mai mancato di rispetto, mi allenavo seriamente perché sono un professionista. E il presidente Bartomeu al contempo filtrava alla stampa che io ero tossico per lo spogliatoio. Il trattamento del Barcellona mi ha fatto soffrire tanto. Xavi? Lo vedo come un allenatore molto qualificato. Se dovesse tornare al Camp Nou in un altro contesto, sarà grande come lo è stato da giocatore – ha concluso – “.