Hans Nicolussi Caviglia, centrocampista della Juventus Under 23, è tornato in campo dopo un lungo stop. Il classe 2000 ha parlato a JTV: “Al mio rientro ho provato emozioni molto forti, anche perché era una partita a cui tenevamo molto e per la storia della Juventus era molto importante superare un turno mai superato prima. A fine partita ci sono state gioia ed entusiasmo da parte di tutti“.
Durante il periodo fuori dal campo ha avuto molto sostegno: “La mia famiglia mi è sempre stata vicino, dal primo giorno fino a ora, poi tutte le persone che mi stanno accanto, da Carlotta a mister Grabbi. Nella Juventus tutti, dai direttori, ai mister: mi sono stati vicini anche quando sembrava che non facessi parte del gruppo“.
Sull’infortunio: “Ho passato momenti bui, ma non ho mai perso la speranza e la mia forza interiore. Dopo l’intervento era rimasta una barretta di ancoraggio all’interno dell’articolazione, che creava infiammazione e gonfiore. In queste situazioni ho giocato anche qualche partita in autunno, ma anche solo con una semplice corsetta il ginocchio si gonfiava. A marzo insieme alla società abbiamo deciso di optare per un’artroscopia diagnostica, anche perché gli esami erano negativi. Alla fine sono stati trovati frammenti e li hanno rimossi. Ci tengo a ringraziare tutta la società, lo staff medico e i medici: mi hanno sempre sostenuto e portato verso la comprensione del problema. Adesso riparto da dove mi ero fermato, con molta più passione di prima“.
Sul match con la Pro Vercelli: “La chiave sicuramente è stata l’entusiasmo fin dall’inizio. Loro erano una squadra esperta, noi avevamo tanti giovani ma abbiamo compensato tutto in questo modo. Non è stata una partita tanto tecnica, più di rabbia e voglia di conquistare il risultato a tutti i costi. Ci tenevamo molto e il vantaggio ci ha dato entusiasmo per difendere nel finale“.
Sui playoff dell’Under 23, che affronterà il Renate: “È un passaggio del turno molto importante, non era mai successo. Siamo un bel gruppo e penso possiamo toglierci delle belle soddisfazioni. Ora si gioca su due partite e non possiamo pareggiare perché passerebbero loro. Avendoli già incontrati li conosciamo meglio, abbiamo tanto entusiasmo“.
