Nicolato: "Il futuro non mi interessa, dobbiamo valorizzare i ragazzi"

Nicolato: “Il futuro non mi interessa, dobbiamo valorizzare i ragazzi”

Nicolato il ct azzurro
Paolo Nicolato, commissario tecnico della Nazionale italiana U21, ha detto la sua sui ragazzi convocati per l'Europeo di categoria.

Paolo Nicolato, CT della Nazionale italiana U21, ha detto la sua alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole: “Noi nelle qualificazioni, su 10 partite ne abbiamo fatte 7 con il 4-3-3, una 4-2-3-1 e due con il 3-5-2, più le amichevoli con il 3-5-2. Un allenatore deve saper insegnare tuti i sistemi, poi si ragiona sui giocatori e sulla strategia. Il calcio va in un’altra direzione, si è evoluto, bisogna mettere i giocatori nelle condizioni di esprimere il proprio talento. Il 3-5-2 in Under 21 è nato perché non abbiamo mai avuto a disposizione ali per fare il 4-3-3 e perché tutti i nostri difensori nei club giocano a 3. Non è stata scelta individuale mia, fatta per gusti personali. Alleno da 35 anni e per 30 ho fatto la difesa a 4, ma se c’è l’esigenza faccio altro.

Il mio futuro non mi interessa, io ragiono in maniera diversa, io ragiono sul tirar fuori il meglio dai miei ragazzi, e in questi anni ne abbiamo valorizzati tanti. In Italia si ragiona sul risultato ma quel tipo di valutazione non mi interessa, o meglio non deve essere l’unico metro di giudizio. Gnonto? Io lo vedo come punta, anche prima punta con caratteristiche particolari, lo vedo meno sulla fascia, ma in caso di necessità lo ha fatto in Nazionale e nel club e quindi può giocare anche esterno, ma la mia sensazione è che non sia un’ala classica. Semmai uno dei due davanti, o punta centrale nel 4-3-3, perché attacca molto la profondità, sa galleggiare sulla linea avversaria, ha lo spunto negli ultimi metri. Pellegri? La maglia della Nazionale va meritata, va data a chi la merita, questa è la linea che abbiamo sempre tenuto.

E Pellegri se la merita. Sta benissimo, compatibilmente con la sua condizione di giocatore che ha giocato poco e 90 minuti non li fa da un sacco di tempo. Sta bene di testa, ci sta dando tutto, non si è mai fermato in allenamento, e non è stato facile per lui. Su Pietro punto molto, ha la volontà di fare molto bene. C’è questa incognita di un ragazzo che ha giocato molto poco. Nel reparto offensivo, salvo Cambiaghi gli altri hanno tutti giocato poco. Un po’ di più Colombo ma nell’ultimo terzo di campionato ha giocato meno, nulla Cancellieri, nulla Pellegri, Gnonto sì e no. L’incognita, se ne abbiamo una, è lì. Sulle tre partite può essere un problema”.