di Mattia Cinelli
Nel posticipo della ventisettesima giornata di Serie A, la Juventus affronta il Napoli nella cornice dello stadio “Maradona”. Per i bianconeri, che arrivano da un periodo piuttosto negativo, confermato il solito blocco, con Bremer, Gatti e Rugani in difesa. A centrocampo spazio ad Iling, Miretti e Alcaraz, al posto di Kostic e di McKennie e Rabiot infortunati. In avanti Chiesa vince il ballottaggio con Yildiz e affianca Vlahovic. Per i padroni di casa, solito modulo, il 4-3-3, con Traore al posto del partente Zielinski e Kvara a fare da spalla ad Osimhen, con Politano sull’altra corsia. Dalla panchina Raspadori e Lindstrom.
La gara è da subito vivace e pimpante ed i bianconeri vanno vicini al vantaggio; Chiesa pennella per Vlahovic, che di testa la spedisce a lato di poco. Il Napoli risponde con Di Lorenzo, che calcia al volo, spaventando Madama. La Juventus, però, punge sempre quando occupa la trequarti avversaria, prima con Iling che spreca e poi con il serbo, servito ancora da Chiesa, che colpisce il palo con uno scavetto da posizione defilata. I partenopei, però, dopo un’altra occasione con Olivera, passano in vantaggio; dopo un rimpallo in area, la palla arriva a Kvara, abile a tirare al volo all’angolino, con la complicità di Szczesny. I bianconeri cercano subito di reagire, ma Vlahovic, davanti a Meret, spara a lato.
Nella ripresa, per forza di cose, i ritmi sono nettamente più bassi, ma i piemontesi hanno un’occasione d’oro per rimetterla in piedi; dopo una sgasata di Chiesa, la palla arriva a Miretti, che serve Cambiaso, non abbastanza freddo per battere Meret. A dieci minuti dal termine, il migliore in campo, Chiesa, ristabilisce la parità con un preciso diagonale, che torna al gol dopo quasi due mesi. Il Napoli non si arrende e conquista un calcio di rigore, per fallo di Nonge su Osimhen; dal dischetto lo stesso nigeriano sbaglia, ma Raspadori riporta i campani avanti. Negli ultimi istanti, la Juve va vicino al gol con Rugani, dopo una mischia in area.