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Il Napoli e il suo presidente sono stati deferiti nei giorni scorsi dalla Procura Federale per aver fatto giocare Lobotka, Rrahmani e Zielinski nella partita contro la Juventus del 6 gennaio all’Allianz Stadium, mentre gli stessi erano in quarantena domiciliare, ma erano comunque in campo nella partita terminata 1-1. Insieme alla società e a De Laurentiis è stato deferito anche il responsabile sanitario Raffaele Canonico.
A commentare questa vicenda ci ha pensato il legale del Napoli, l’avvocato Mattia Grassani, intervistato dai microfoni di Radio Marte: “Non voglio interferire con l’attività di un organo essenziale come la Procura Federale e rispetto anche se non condivido le determinazioni assunte nel filone d’indagine attuale. Questo tipo di intervento in casa d’altri non voglio farlo, la Procura ha parlato con il deferimento. Come difensore della SSC Napoli, del presidente De Laurentiis e del Dottor Canonico, dico che questo deferimento è piovuto come un fulmine a ciel sereno. Siamo comunque molto sereni sull’operato e, carte alla mano, lo potremo dimostrare davanti al Tribunale Federale”.
“Non riusciamo a darci spiegazioni su cosa non sia stato considerato conforme. Un conto è essere deferiti perché non si aveva la cravatta o perché si è ecceduto in un commento nei confronti di un collega, dirigente o arbitro. Un conto è leggere che presidente, responsabile sanitario e società non hanno rispettato i protocolli quando invece gli stessi protocolli stabiliscono quanto dicevamo prima. Il calcio Napoli ha fatto esattamente quello che prevedevano. Rischi per De Laurentiis, Canonico e il Napoli? Lo 0-3 a tavolino per la Juventus come ipotesi offende l’intelligenza, quella partita è stata ampiamente omologata dal Giudice Sportivo e non reclamata dalla Juventus. Sarà la Procura a rassegnare le proprie richieste sanzionatorie. Noi ci opporremo anche in caso di buffetto, ammonizione scritta o un euro di ammenda, perché non c’è stato nessun comportamento sbagliato”.