Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, ha rilasciato delle dichiarazioni a Il Corriere della Sera, parlando anche della Juventus. Ecco le sue parole, riportate da Tuttojuve.com: “Mazzola ha raccontato di aver lasciato l’Inter perché io mi consultavo con Moggi? Non è andata così. È vero che Moggi voleva venire all’Inter, e io non gli ho mai detto esplicitamente che non lo volevo; ma non l’avrei mai preso. Perché? Perché la serie A era manipolata; e noi eravamo le vittime.
Doveva vincere la Juve; e se proprio non vinceva la Juve toccava al Milan. Una vergogna: perché la più grande forma di disonestà è imbrogliare sui sentimenti della gente. All’Inter comandava Facchetti? Un uomo splendido. Una volta gli dissi: “Giacinto, possibile che non si trovi un arbitro, uno solo, disposto a dare una mano a noi, anziché a loro?”. Mi rispose: “Non può chiedere a me una cosa del genere”. Se rivendico lo Scudetto tolto alla Juve e assegnato a noi? Assolutamente sì. So che gli juventini si arrabbiano; e questo mi induce a rivendicarlo con maggiore convinzione. Quello scudetto era il risarcimento minimo per i furti che abbiamo subìto. Ci spetterebbe molto di più”.
Sul 5 maggio: “I giocatori credettero di aver avuto segnali dai colleghi della Lazio: non si sarebbero impegnati, per non favorire la Roma. Tutte balle. Ne ero convinto già prima del fischio d’inizio, e li avvisai: “Nessuno ci regalerà nulla”. Eppure entrarono in campo con una sicurezza eccessiva. E non sono mai riusciti a prendere in mano la partita. Ma parlando di mercato, offerto alla Juventus uno scambio da 70 milioni<<<