[fncvideo id=675967 autoplay=true] In occasione del Derby d’Italia tra nerazzurri e Juventus in programma per domenica, ha parlato l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ai microfoni del Corriere dello Sport. Queste le sue parole: “Inter-Juve per noi interisti è la partita, procura sofferenza, mi faceva star sveglio la notte. Ci pensi in continuazione, nella settimana che la precede. Come emotività e come simpatia. Il calcio, al di là della passione, era la distrazione da altri pensieri. Con il calcio i sogni vengono facili. Come quando compri un giocatore e immagini che segni il gol dell’anno dopo due secondi e mezzo, ti aspetti sempre nuove meraviglie. Ad ogni modo l’Inter-Juve indimenticabile è quella del 16 aprile 2010, 2-0, il gol di Maicon che fu definito iconico.
Il rigore Iuliano-Ronaldo? La partita che ha guastato il rapporto. Calciopoli? Calciopoli ha esasperato il concetto di simpatia. Oggi vivo quella partita con molta più serenità, meno passato e più presente, l’emozione è gestibile. Sono un tifoso meno sofferente… prima di entrare allo stadio. Se ai miei tempi ci fosse stato il Var? Sarebbe stato uguale, perché dietro al Var ci sarebbe stata gente che la pensava allo stesso modo. Superlega? Presentata molto male, al punto che è il progetto è stato immediatamente cancellato. L’obiettivo dei club è quello di trovare il modo di portare a casa più soldi e posso anche capirlo, ma non si può sviluppare un piano del genere senza ascoltare la gente, gli appassionati e uscendo dal sistema.
Proprietà dell’Inter in difficolta? I problemi a monte finiscono per colpire a valle, le imprese. Il ragazzo (Zhang, ndr) è bravo e simpatico, sento ripetere che le cose si stanno pian piano aggiustando quantomeno sul piano della gestione ordinaria, voglio essere ottimista. Contattato per tornare? È successo spesso, anche di recente. Una sconfitta dell’Inter e scatta la chiamata. Ma è una strada che non è più percorribile“.