Morata: "Tre punti importanti. Chi non crede in questa squadra non ci segua" - JuveNews.eu

Morata: “Tre punti importanti. Chi non crede in questa squadra non ci segua”

Alvaro Morata
Le dichiarazioni del centravanti spagnolo

Dopo il deludente pareggio di Verona, arrivato con i gol di Cristiano Ronaldo e Antonin Barak, la Juventus reagisce subito e batte con un sonoro 3-0 lo Spezia, portandosi così a 49 punti in classifica e avvicinando il secondo posto occupato dal Milan, ora distante 4 punti. A decidere la gara con i liguri i gol, tutti nella ripresa, messi a segno da Alvaro Morata, Federico Chiesa e dal solito Cristiano Ronaldo, arrivato a quota 20 gol in questo campionato.

Una buona Juve nella seconda frazione di gioco, che ha messo in mostra tutte le sue qualità, ma che ha avuto bisogno degli ingressi dalla panchina di Morata e Bernardeschi per sbloccare una gara che si era fatta complicata. Ai microfoni di Sky Sport, nel post-partita, lo stesso centravanti spagnolo ha parlato dopo il 3-0 dei campioni d’Italia in carica sulla formazione di Vincenzo Italiano: [fncvideo id=657564 autoplay=true]”Non so cosa mancava, l’importante sono tre punti. Siamo in una dinamica positiva, quella che deve stare sempre qui. Ora testa alla prossima gara, ci sono tanti punti in ballo e abbiamo una gara da recuperare. Guardiamo avanti.

Prossime partite? Tutti quelli che conoscono il calcio sanno che le vittorie portano fiducia, positività e bella atmosfera in spogliatoio e questo è importante. Lavoriamo per vincere. Gol allo Stadium? Mi mancava tanto, ma anche sentirmi in forze. Per tre settimane non sono stato al meglio, ma sono a disposizione perchè abbiamo i giocatori contati e dobbiamo farci forza. Abbraccio a Pirlo? Non è facile giocare ogni tre giorni e con i giocatori contati per un lungo tempo. Non sono scuse, ma ci sono ancora tante possibilità. Chi non ci crede non accenda la tv e non ci segua. Se non vinciamo faremo i complimenti agli altri, ma finchè abbiamo la possibilità matematicamente lotteremo fino alla fine. Dobbiamo morire in campo”.

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