Montezemolo: "Super pentito di aver fatto il dirigente della Juve, ma ad Agnelli..." - JuveNews.eu

Montezemolo: “Super pentito di aver fatto il dirigente della Juve, ma ad Agnelli…”

L'Avvocato Gianni Agnelli
L'imprenditore ha parlato

[fncvideo id=679923 autoplay=true] Luca Cordero di Montezemolo, imprenditore e ex dirigente della Juventus, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport di vari argomenti tra cui il suo passato in bianconero: “Juve? A Gianni Agnelli era piaciuto il mio lavoro per Italia ‘90, il giorno della finale mi invitò a cena: voleva dare una svolta alla Juve e pensò a me come dirigente. Aveva deciso di chiudere il ciclo Zoff perché secondo lui un portiere non poteva fare l’allenatore, era ammirato da il Milan di Sacchi. Io parlai con Sacchi ma Agnelli aveva già preso Maifredi, un allenatore del quale Tacconi disse ‘mi ha fatto giocare da libero’ dopo una Supercoppa col Napoli. Pentito di aver fatto il dirigente della Juve? Super pentito, ma ad Agnelli non potevo dire di no.

Calciopoli? La gestione della Juve di allora non mi faceva simpatia, mi è dispiaciuto invece per i fratelli Della Valle, due persone perbene che hanno visto la loro immagine macchiata più del dovuto. Andrea Agnelli? Nove scudetti parlano chiaro, contano i risultati. Oggi il trend va verso la direzione della Superlega, un argomento del quale si dovrà discutere con i giusti modi e tempistiche.

I miei idoli? Maradona, da grande, e Sivori, quando ero più piccolo. Da tifoso del Bologna ammiravo Bulgarelli. Poi c’era l’ungherese Detari, un genio e sregolatezza alla Cassano, e Platini. Un giorno Agnelli lo beccò che fumava di nascosto nello spogliatoio, e lui disse ‘Avvocato, l’importante è che non fumi Furino’. Intelligentissimo. L’avvocato? L’Avvocato era un italiano vero, tra calcio donne e motori. Mi mancano le nostre chiacchierate, mi manca una persona che mi ascoltava anche quando gli parlavo di problemi personali. Gli ho voluto molto bene. Con Niki Lauda avevamo un rapporto oltre il lavoro, si è fatto mettere nella bara con la tuta della Ferrari; mi è dispiaciuto non vedere il presidente Elkann e nessuno della Ferrari al funerale“.

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