Intervistato da La Stampa l’allenatore della Juve Primavera Montero ha detto: “La Juve è come una famiglia e lo penso sinceramente. La Juventus è tutto ciò che la parola famiglia racchiude: unione, sacrificio, aiuto a crescere. Amore. E non c’è ombra di retorica”.
Sulla sua esperienza da calciatore: “Il primo giorno mi colpirono due cose: la straordinaria organizzazione e il senso di appartenenza. La società era vicinissima alla squadra. Mi aveva voluto Lippi, mio allenatore nella prima stagione all’Atalanta, ma oltre a lui, a seguirci, c’erano sempre proprietà e dirigenza: l’Avvocato Agnelli e il dotto Umberto venivano spesso al Comunale. Giraudo, Moggi e Bettega erano al campo tutti i giorni. Sentivamo il loro sostegno e c’era una straordinaria unità”.
Chiosa finale sulla famiglia Agnelli: “Cento anni rappresentano qualcosa di unico. Personalmente non riesco a immaginare la Juventus senza gli Agnelli”.