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Vincenzo Montella ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Corriere dello sport. Eccone i punti salienti:
“De Rossi ha le caratteristiche dell’allenatore nel dna, ha datto una grande scelta andando in Nazionale. Stando sul campo farà esperienza. Totti è in grado di fare qualsiasi cosa, dopo aver visto il suo documentario potrebbe fare anche l’attore. Anche se non ci sentiamo tanto siamo rimasti amici e andiamo d’accordo. Superlega? Lo sport è divertimento, dietro ci sono sogni e poesia di chi aspira ad arrivare con la fatica. Per il calcio è meglio che sia finita così. Chi vorrei allenare? Bonucci. Penso che con me giocherebbe meglio di come giocava nel mio Milan. Allegri? Pensavo andasse in Inghilterra, ora dico Juve o Roma. Spalletti e Sarri spero all’estero, così c’è più posto per me. Io fuori dall’Italia? Perché no. Ho studiato l’inglese e parlo benino spagnolo, in questo anno e mezzo ho visto tante partite. In questo periodo qualche proposta mi è arrivata, ma ho avuto la lucidità di respingerla. Perché a volte su alcuni treni è meglio non salire.
Esonero dalla Fiorentina? Sono fasi della carriera. Probabilmente ha influito anche il Covid. Ora che la stagione sta per finire, però, mi è venuta la voglia di ripartire e aspetto un nuovo progetto. Ho approfittato di questi mese per crescere, perché quando si vive un momento di difficoltà professionale si passa dall’altra parte: migliori il carattere e i punti deboli. Ora vedo le cose in modo più distaccato. E mi rendo conto che ci sono tanti allenatori più bravi di me, l’importante è andare avanti credendo nelle proprie idee.
Situazione Covid? Per quanto possibile, ho passato una quarantena felice. Da papà e marito. Quando allenavo non avevo molto tempo libero perché pensavo spesso al campo, aver creato un rapporto più profondo con i miei figli è qualcosa di impagabile. Ne ho tre: il grande è Alessio, ha 22 anni e si è appena lavorato alla Bocconi. Ha giocato con la Roma fino agli Allievi, poi anche se aveva un contratto pronto, ha deciso che il calcio non faceva più per lui. Era un esterno sinistro che a 20 anni ha già trovato un equilibrio che io ho raggiunto a 46. Gli altri sono Maddalena ed Emanuele. Li ho chiamati con gli stessi nomi dei miei fratelli. Lei è la principessa di casa, con me vince sempre… Lui è il più piccolo, e ama il pianoforte grazie a mamma Rachele. Ma mi chiede sempre la maglia di Dzeko che abita nella mia stessa via a Casalpalocco”.
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