Luciano Moggi è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio, nel programma 1 Football Club. L’ex direttore generale della Juventus ha parlato dell’aumento dei giocatori che si liberano a parametro zero: “Quello dei giocatori che vanno a scadenza è un problema che qualcuno deve risolvere. Chiaro che gli atleti siano padroni delle proprie scelte, ma vanno in scadenza di proposito per ottenere migliori condizioni economiche. Questo è un vero problema per i club, ma è difficile da risolvere, perché alla scadenza del contratto ognuno è libero di andare dove vuole. L’altra faccia della medaglia è che se un giocatore non rende secondo le aspettative, la società è costretta a pagarlo secondo quanto pattuito. Per questo io non farei più dei contratti lunghi. Bisogna prendere provvedimenti, ma nessuno lo fa”.
Un parere sull’affare Lukaku: “E’ stato venduto dall’Inter al Chelsea a 110 milioni e ripreso a 8 milioni di prestito oneroso. Grande affare dei nerazzuri, pessima operazione degli inglesi. L’Inter di Conte è stata grande giocando di rimessa con giocatori come il belga e Hakimi, mentre la squadra della gestione Inzaghi è stata molto più propositiva. Siamo sicuri che si integrerà bene nell’attuale sistema di gioco? Lui non è uno che partecipa tanto alla manovra e di mezzo c’è anche Brozovic: se lui è in forma e corre anche per gli altri, allora quell’attacco sarà sostenibile. Però bisogna tenere anche Lautaro Martinez, altrimenti sarebbe un errore gravissimo”.
Sulle soluzioni per migliorare il calcio italiano: “Bisogna smetterla di portare stranieri a gettito continuo nei nostri campionati, non è tollerabile vedere dieci undicesimi stranieri in una squadra, quando poi la maggior parte di loro non sono all’altezza dei nostri ragazzi. Quindi il problema principale non sono gli allenatori, ma l’importazione di stranieri che vengono scelti al posto degli italiani solo perché costano di meno e non c’è bisogno di fideiussioni, ma bastano assegni. Le società sono favorite da un punto di vista economico. Nel massimo campionato abbiamo oltre 360 stranieri, e non penso che tutti questi siano all’altezza di stare nella nostra Serie A. Il problema, quindi, non sono gli istruttori né i formatori delle squadre Primavera”.