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Luciano Moggi, ex dg bianconero, ha analizzato la situazione in casa Juventus nell’intervista ai microfoni di Transfermarket Web:
“Massimiliano Allegri è una certezza, solo che dovrà lavorare un po’ di più rispetto a due anni fa. L’addio di Fabio Paratici è una grave perdita, ma credo non andassero d’accordo. Il divorzio, probabilmente, fu proprio per quel motivo. Per me ha fatto bene a tornare, Massimiliano è molto bravo nel suo lavoro. Adesso sarà più coinvolto in prima persona e avrà più poteri decisionali. Esonero di Pirlo? Sono contro il cambiamento, per me non è una cosa positiva ricominciare ogni anno. Non ero d’accordo due anni fa quando la Juve decise di cambiare l’allenatore.
Futuro Dybala, Ronaldo e Morata? Dybala deve restare alla Juve, è un campione che può ancora continuare il suo ciclo. Lo penso anche di Morata, però bisognerebbe conoscere quale è il pensiero dello spogliatoio. Ronaldo non lo avrei preso tre anni fa, non per le sue qualità ma perché è un accentratore. Per una squadra che cerca di giocare col collettivo, diventa un problema. Se guardiamo i gol fatti dalla Juventus, leggiamo che le cifre sono inferiori rispetto agli anni passati. Se ti domandi il perché, lo capisci». E spiega: «Lo spiego volentieri: tutti i palloni arrivavano a Ronaldo, così viene meno il gioco di squadra e la possibilità degli altri giocatori di segnare. Lo dicono i numeri, non Luciano Moggi.
Differenze con la Juve del passato? Tra questa squadra e la mia Juventus c’è una netta differenza, la mia avrebbe vinto con almeno 30 punti di vantaggio. Non ci può essere un paragone, tutti i reparti erano perfetti. Qui iniziamo a dire che il centrocampo è così così, in difesa è sempre un problema quando non gioca Chiellini, per l’attacco ne abbiamo già parlato”.