Moggi: "A Pirlo data una squadra con delle carenze. L'unica sua responsabilità è averla accettata" - JuveNews.eu

Moggi: “A Pirlo data una squadra con delle carenze. L’unica sua responsabilità è averla accettata”

Luciano Moggi
L'ex dirigente della Juventus ha parlato del momento dei bianconeri

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La Juventus ha riniziato ieri la preparazione in vista della ripresa del campionato. I bianconeri hanno infatti usufruito di tre giorni di riposo concessi da Andrea Pirlo dopo la sconfitta contro il Benevento di domenica scorsa, che ha gettato ombre sull’ambiente bianconero e tagliato quasi definitivamente fuori dalla corsa scudetto la squadra di Andrea Pirlo. La Juventus ha infatti dieci punti di ritardo dall’Inter, un distacco che sembra ormai troppo grande da ricucire, con i bianconeri che però proveranno fino alla fine ad insidiare la squadra di Antonio Conte. La prima partita per ripartire sarà quindi il derby contro il Torino, in programma sabato 3 aprile alle 18 allo Stadio Olimpico Grande Torino.

Per la stracittadina Andrea Pirlo conta di ritrovare Paulo Dybala, ormai fermo da gennaio ma in procinto di rientrare con la squadra. Con lui e con i sudamericani sta lavorando alla Continassa il tecnico bresciano, che li ha a disposizione visto il posticipo delle gare delle nazionali sudamericane. La squadra proverà quindi ad uscire da questo momento di difficoltà, del quale ha parlato anche, intervistato dalle frequenze di Radio Bianconera, l’ex dirigete di Madama Luciano Moggi.

“Alla Juve la voglia vincere non manca mai, poi ci sono delle evenienze negative che possono influire. La Juve voleva vincere e non ci è riuscita, punto. Per mille motivi che possono essere ricollegabili a una squadra che non ha un centrocampo all’altezza, ha un allenatore alle prime armi, ma secondo me la Juve voleva fortemente vincere il decimo Scudetto di fila. A Pirlo non do nessun carico di responsabilità, si è trovato in mano una squadra che ha delle carenze. È giusto poterlo riconfermare, i tifosi ora lo ritengono responsabile anche se non lo è, il resto sono tutte chiacchiere. Al massimo l’unica responsabilità è quella di aver accettato tutto quello che gli hanno dato”.

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