Il giovane centrocampista della Juventus Fabio Miretti, ha parlato in una lunga intervista concessa ai microfoni di DAZN, all’interno del format PiediXTerra. Queste le sue parole: “Giocare a calcio è sempre stato il mio sogno, farlo avverare è stato bello. Quando sono entrato alla Juve ero un bambino, e sapevo che avrei dovuto studiare per avere un futuro. Questa estate ha chiuso una stagione impegnativa, l’u21, poi l’u19 e dopo l’Europeo c’è stata la maturità e fino al 10 luglio ero impegnato a scuola. La cosa più difficile è stata la maturità, a calcio non ho problemi, mentre a scuola è un po’ più complicato”.
“Entrare nello spogliatoio della Juve, dopo aver fatto tutto il percorso, essendo tifoso, mi ha fatto molto effetto. L’esordio non è paragonabile, però ci sono una serie di cose che fanno capire dove sei arrivato. Lo spogliatoio, allenarsi con loro, le trasferte e poi giocare con loro. Il mio soprannome fin da bambino è Chico. Quando giocavo al Cuneo eravamo tre o quattro Fabio. Ero piccolo e mio padre voleva incitarmi, ma non capivo si riferisse a me da fuori. Poi dopo un torneo vinto siamo andati a cena da un amico che aveva una maglia di questo Chico. Dopo questa serata mio papà ha iniziato a chiamarmi così, poi anche tutti i miei amici e tutti gli altri, anche se in spogliatoio non mi chiamano così”.
“Entrare alla Juve così giovane, facendo tutta la trafila, ti fa maturare più in fretta. Però è anche una cosa caratteriale, da quando sono bambino sono sempre stato un leader in squadra. Poi sono stato capitano per parecchi anni a livello giovanile, è una cosa che ho dentro. Da ragazzino ero più testa calda, ora mi sono calmato. Sono timido a primo impatto, poi mi smollo quando trovo confidenza”.
“Giovanni Valenti è stato il mister che mi ha fatto capire quanto fossero importanti cose scontate come l’orientamento o lavorare in spazi con tanto pressing. Me lo porto dietro da qualche anno. Il passaggio dal convitto mi ha cambiato la vita, dall’essere servito e riverito sto imparando ad aggiustarmi.È una cosa che ho sempre voluto fare comunque”.