Rabiot: "La fascia un onore, vittoria che pesa tantissimo"

Rabiot: “La fascia un onore, vittoria che pesa tantissimo”

Adrien Rabiot
Adrien Rabiot, calciatore della Juventus, ha detto la sua al termine della partita con il Milan, terminata con il punteggio di 0-1.

Adrien Rabiot, calciatore della Juventus, ha detto la sua al termine della partita con il Milan, conclusa con il punteggio di 0-1. Ecco le sue parole: “Pesa tanto questa vittoria, volevamo anche dimostrare che ci siamo, che quest’anno abbiamo l’obiettivo di finire tra le prime quattro, anche di più se abbiamo la possibilità, quindi passa anche da queste partite. Stasera abbiamo fatto molto bene, soprattutto l’atteggiamento, anche se 11 contro 10, non abbiamo mollato un centimetro ed è così che dobbiamo giocare tutte le partite.

Capitano? Bene, sono felice, è il mio quinto anno qui, amo questo club; quindi, la fascia per me questa sera è un onore, un onore guidare questa squadra per tutta la storia di questo club. Sono molto contento per la vittoria stasera. Basta, dobbiamo continuare così, non mollare, perchè il campionato è lungo, ma con questo atteggiamento ci credo. Locatelli? Lui è emozionato e felice. Mi ha detto che sei anni fa aveva giocato qui un Milan-Juve e aveva segnato per il Milan, quindi gli abbiamo detto: ora devi fare gol per la Juve. Era da tanto che non faceva gol ed oggi era il momento per lui di fare gol. Lo ha fatto, ci dà i tre punti, bellissimo.

Io cerco sempre di stare concentrato sul campo soprattutto gli ultimi minuti. Ma il mister è così, non è la prima partita che fa così, perchè lui ha sem,pre voglia di vincere, di dare il 100% fino alla fine e quindi è così, ci dà anche energia fare questo. E’ bravo il mister. Gli assenti? E’ anche per loro, siamo una squadra, siamo tutti insieme, sappiamo tutti cosa è successo a Nicolò, ma è con noi tutti i giorni, si allena con noi, cerchiamo di vincere anche per lui, lo sosteniamo ovviamente. Danilo spero che torni nella prossima partita, ma se non c’è lui io ci sono per il capitano”.

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