“Provate a togliere all’Inter o al Milan cinque titolari”, aveva detto Massimiliano Allegri in un’intervista a Il Corriere della Sera. Detto, fatto: i rossoneri hanno perso ben più di cinque titolari ma non per questo la squadra di Stefano Pioli ha perso la sua identità. E ieri sera si è visto. Nonostante le tantissime assenze e una formazione titolare fortemente rimaneggiata (mancavano ben 4 titolarissimi), il Milan ha vinto e convinto. Contro la Juve non c’è stata partita.
Perchè la differenza vera non la fanno i giocatori in campo ma gli allenatori in panchina. I bianconeri sono in crisi nera di risultati ma soprattutto di gioco e idee. La Juve non riesce a creare calcio e non appena affronta una squadra di livello (PSG, Benfica, Milan…) si distrugge come un castello di carte. Le vittorie contro Bologna e Maccabi Haifa non devono ingannare: i problemi ci sono ancora. Per La Gazzetta dello Sport la partita di Allegri è da 4 pieno: “Venti minuti promettenti, meglio del Milan, con occasioni e intensità. Ma 20 minuti. Poi un crollo netto. Quando mette mano all’impianto con i cambi , non si capisce più cosa vorrebbe fare la Juve. Seconda sconfitta nelle ultime 3 di A: le altre corrono, in tutti i sensi”.
La distanza con la testa del campionato aumenta e la Juve non da segni di ripresa. La svolta non arriva e ora Allegri torna a rischio. Le due vittorie avevano salvato l’allenatore, ma la situazione potrebbe cambiare: #AllegriOUT sui social è già tornato in tendenza. La fiducia di Agnelli ha un limite: servono risultati.