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Nella sua lunga carriera tra i professionisti Andrea Lazzari è stato allenato sia da Stefano Pioli (in Serie B con il Grosseto), che da Massimiliano Allegri (con il Cagliari). Intervistato da La Gazzetta dello Sport l’ex calciatore ha parlato dei due tecnici che questa sera si sfideranno in Milan-Juventus. “Pioli è un gentleman meticoloso. Riusciva a capirci al volo. Subentrò dopo 5 partite a mister Roselli e uscì fuori una bella annata. Mi lasciava libero di creare. ‘Hai un bel sinistro, cerca la giocata’, mi diceva. Giocavo esterno destro a piede invertito. Ci salvammo senza problemi. Una delle ultime partite entrò nello spogliatoio con la classifica in mano, presa da un giornale. ‘Siamo salvi, siete stati grandi’”.
Su Allegri, invece, ha rivelato: “Il primo anno a Cagliari avevamo cominciato male. Un punto in 6 partite, cinque sconfitte di fila. Poi è iniziata la scalata. Nel girone di ritorno battiamo la Juve a Torino dopo più di 40 anni, fermiamo il Napoli, battiamo la Lazio a Roma e l’Inter in casa. Eravamo uno squadrone. Cossu, Conti, Biondini, Jeda, Astori, Matri. Il bello è che il primo anno io e Alessandro partivamo spesso dalla panchina, eravamo l’arma di Allegri dei minuti finali. Abbiamo riacciuffato diverse partite così. Come legge Allegri le situazioni di gioco, ci riescono in pochi. Non ha paura, non si tira indietro, e poi prepara i big match allo stesso modo, magari con qualche accorgimento tattico in più. Allegri è un maestro nel capire dove correggere il tiro a partita in corso”.
In cosa si assomigliano i due allenatori? “La gestione del gruppo. I giocatori riescono a volergli bene. Prenda Pioli: ha mai sentito qualcuno parlare male di lui? Max alza di più la voce, è un fumantino, quand’è arrabbiato è meglio non contraddirlo, ma chiunque si butterebbe nel fuoco per loro”.