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Messi saluta il Barcellona, Laporta: “Voleva restare, la Liga non lo ha permesso”

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Ieri sera, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato il comunicato del Barcellona che ha confermato le indiscrezioni di alcune radio catalane di qualche ora prima: Leo Messi non sarà più un giocatore del Barcellona. Il calciatore argentino, che oggi danno già come nuovo giocatore del PSG, è stato costretto a lasciare la squadra che lo ha cresciuto e con la quale ha vinto tutto.

Il Presidente dei blaugrana Joan Laporta, ha indetto una conferenza stampa straordinaria nella quale ha spiegato i motivi dell’addio.

“Buongiorno a tutti, sono qui per spiegare quello che è successo con Messi. Per prima cosa voglio dire che abbiamo ereditato una situazione critica. Non abbiamo margine salariale. Le norme della Liga impongono dei limiti. Questo lo sapevamo da quando siamo arrivati alla guida del club. I numeri che abbiamo constatato sono molto peggiori di quelli che ci avevano predetto. Le perdite sono molto più elevate e anche il debito. Abbiamo dei contratti in vigore. Il fair play finanziario nella Liga è diverso. Non abbiamo potuto adattare il primo contratto di Messi, che poi spiegherò nei dettagli. Per rispettare questo fair play, il Barça doveva essere a favore di un contratto che era una ipoteca del club di mezzo secolo per i diritti televisivi. Io non sono disposto a ipotecare i diritti di un club per nessuno. Abbiamo una istituzione che è al di sopra di tutti, anche del miglior giocatore del mondo. Gli saremo sempre grati”.

“Le ragioni per cui non abbiamo potuto raggiungere un accordo sono oggettive e chiare: la situazione economica non ci permette di fare un investimento di tale volume. Eravamo disposti a farlo, ma non abbiamo margine salariale, lo abbiamo superato. La gestione calamitosa della giunta precedente lo ha superato e non abbiamo avuto il tempo di cambiare la situazione. C’è una serie di contratti che se si risolvono unilateralmente comportano dei rischi. Rinnovare Messi significava accettare un accordo che non beneficiava il Barcellona. Leo voleva restare e noi anche volevamo che restasse. La volontà del giocatore era determinante. Voglio ringraziare le parti che hanno negoziato, che dovevano rendere compatibili diversi aspetti che coinvolgevano entrambe le parti. Il miglior giocatore al mondo ha altre proposte ed è arrivato il momento in cui deve concentrarsi, lasciando fuori le emozioni, nella freddezza dei numeri. Dentro la Liga dobbiamo rifarci a questa norma, nonostante pensavamo potesse essere più flessibile. Leo si merita il meglio. Ha dimostrato la sua stima per il Barça e la sua volontà di restare. Io sono triste ma convinto di aver fatto il meglio per il Barcellona”.

“Non voglio generare false speranze. Il giocatore ha anche altre proposte e c’è un tempo limite per cui la Liga inizia fra poco e anche lui aveva bisogno di tempo per poter valutare altre opzioni. Il primo accordo raggiunto prevedeva due anni di contratto pagabili in cinque anni. Lui ha cercato di rendere il tutto più facile. Pensavamo che sarebbe rientrato nei criteri della Liga, in altri paesi funziona, ma qui non è stato accettato. La Liga aveva anch’essa pressioni perché c’erano altri club che volevano che si compissero le norme. Poi siamo passati a un contratto di 5 anni e Leo ha accettato anche quello. Pensavamo si potesse rinnovare, la Liga ci ha fatto intravedere che si potesse fare. La situazione è finita incatenandosi. È chiaro che avremmo ricevuto del denaro ma pensiamo che ipotecare i diritti televisivi di mezzo secolo non conviene al club. Il Barcellona viene prima di tutto”.

“Non mi sento assolutamente colpevole. Abbiamo fatto tutto il possibile perché Messi continuasse nel Barça, nella situazione economica attuale. Abbiamo raggiunto un accordo. Se c’è da trovare un colpevole… non mi piace continuare a ripetere situazione che abbia ereditato. Ci si diceva che La Liga avrebbe ampliato il fair play e avevamo trovato un accordo col giocatore. Stavamo aspettando. Però a un certo punto bisogna prendere una decisione. Non si poteva continuare così. Il limite salariale è più che superato e nemmeno senza Leo abbiamo margine. Avevamo trovato una soluzione ed eravamo in contatto costante con La Liga. La decisione nostra e mia è che non possiamo mettere ancora più a rischio l’istituzione”.

“Ieri ho parlato coi capitani al telefono. È un fatto molto importante nella storia del Barça. Ho detto loro che inizia una nuova tappa e che dobbiamo continuare a vincere senza il talento di Messi. Ho visto le facce dei giocatori e ho chiesto il massimo sforzo ai capitani, che ci sia un gruppo molto forte. Sono loro a dover essere i leader in questa nuova tappa, accogliendo i giovani. Oggi hanno un’opportunità storica. Secondo i nostri calcoli potremo inserire a bilancio i nuovi acquisti. Il salario di Messi è diverso dagli altri. Voglio ringraziarli per lo sforzo che hanno fatto e speriamo non ci siano altri problemi”.

“Ho parlato con Jorge Messi ieri, avevamo parlato anche l’altro ieri. Leo l’ho sentito per messaggio e avevamo previsto di firmare il contratto ieri con una conferenza stampa congiunta. Ora la situazione è di delusone. Abbiamo lavorato molto per riuscirci e non abbiamo potuto farlo per colpa del fair play che non possiamo cambiare. ​Ho parlato con Koeman, ieri e oggi. È un uomo del club, un gran professionista. Ha la capacità di adattarsi rapidamente alle circostanze. Non sarà facile sostituire un giocatore da 30 gol a stagione, ma lo ho visto motivato, per rendere splendente questa nuova tappa”.

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