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Il centrocampista della Juventus Weston McKennie ha concesso una lunga intervista ai microfoni di DAZN, ai quali ha parlato del suo approccio con il calcio italiano e del suo momento alla Juventus.
“In Italia uno degli aspetti che è stato più utile è quello tattico. È come giocare a scacchi, prima sei in una certa posizione, poi quando la palla è in un altro punto devi essere lì… All’inizio faticavo nella fase difensiva perché in Germania potevo tirare fuori la mia energia, potevo correre e occupare lo spazio che volevo. Qui è più preciso: “Wes, ora stai qui, vai lì, torna indietro, copri questa zona”. A livello offensivo posso fare le mie corse, i miei inserimenti. Sono un giocatore con tanta energia”.
“Io sono un 8, centrocampista box to box. Ho molta energia, posso correre tantissimo. Mi consente di fare entrambe le fasi. Se facessi un ruolo offensivo non sarei a mio agio, vedrei la mia squadra difendere e penserei: “Voglio aiutare, voglio toccare la palla”. Se giocassi in difesa, non riuscirei a rimanere nella mia posizione. Se me lo chiedessero lo farei, ma mi verrebbe di andare in avanti, perché voglio segnare. La parte più divertente del calcio è fare gol”.
“Pirlo e Allegri sono entrambe belle persone, credo la differenza più grande sia l’esperienza. Allegri allena da non so quanti anni, ha già lavorato alla Juventus. Conosceva alcuni giocatori. Sa come funziona. Pirlo invece ha finito da poco la carriera da calciatore ed è passato direttamente ad allenare una squadra come la Juventus dove la pressione è alta e ci sono molte aspettative. Pirlo sa gestire la pressione, l’ha fatto per l’intera carriera ma credo sia un po’ diverso quando non puoi fare niente di concreto da bordocampo. A volte mentre giocavamo, dopo che qualcuno aveva fatto un passaggio, lo guardavo nell’area tecnica e capivo cosa stesse pensando: “Avrei fatto un altro passaggio, l’avrei fatto meglio, perché non ha calciato così?”. In ogni caso, la differenza più importante tra i due è l’esperienza”.
“Abbiamo aspettative alte, lo sanno tutti alla Juventus. Ovviamente vogliamo arrivare lontano in tutte le competizioni. Per ora meglio fare un passo alla volta, ragionare di partita in partita. Se iniziassimo a pensare, magari alla finale, perderemmo la concentrazione sul campionato e su tutte le partite. Stiamo cercando di adattarci, di trovare il nostro ritmo, avere un gioco fluido. Step by step”.
“Ora come ora sì, sono felice. Una delle cose che sogni è giocare in un grandissimo club con una storia importante, con tanti tifosi, l’atmosfera, ma il calcio è uno sport talmente imprevedibile e da giocatore hai i tuoi alti e bassi. Ho imparato in tanti modi diversi che il calcio è un grande business. E se non riesci a fare il tuo in un club come la Juve, rimpiazzarti è facile come arrivare. Oggi sono felice, sto facendo bene e spero di continuare”.
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