[fncvideo id=657316 autoplay=true]L’ex giocatore della Juve Massimo Mauro, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Repubblica, dove ha parlato della stagione dei bianconeri.
“Al Bentegodi la squadra di Pirlo ha avuto un approccio giusto, ma a conti fatti il primo tempo dei bianconeri è durato dieci minuti. Poi è uscito il Verona, anche se la frazione d’apertura è scivolata via complessivamente senza interesse. Tatticamente, Demiral e De Ligt avevano avuto paura di stare alti: l’olandese sembrava il libero dei miei tempi, timoroso dei compagni di squadra e delle velleità degli uomini di Juric. La Juve nel secondo tempo è andata meglio: tonica, cambiata, più vogliosa di stare alta. Chiesa ha iniziato a inserirsi senza palla, e poi il gol di Ronaldo… Il suo scatto per mettersi nelle condizioni di farsi dare la palla e metterla in rete è l’essenza del gol, una caratteristica che ha solo chi segna tanto e bene. Un’ azione splendida, solo che la Juve di queste cose ne fa troppo poche. Kulusevski si è dannato l’anima senza incidere, Ronaldo a parte il gol ha avuto poche palle giocabili e se ne è create anche poche da solo. I giocatori non sono andati senza palla, Bernardeschi poi sembra l’ombra del giocatore che qualche volta abbiamo visto. Bentancur e Rabiot hanno provato a tenere in piedi la baracca, ma più con la quantità che con la qualità. La Juve poteva fare il 2-0, è vero. Ma dopo il pari è il Verona che è andato vicino a prendersi i tre punti. Alex Sandro inoltre sul pari dell’Hellas ha mostrato parecchi limiti difensivi: qualche chiusura fatta bene, ma sul gol l’errore è il suo, anche se Demiral (poco aiutato da Chiesa nel contenimento do Zaccagni) ci ha messo del suo. Bello il colpo di testa vincente di Barak, un giocatore molto interessante: non ha sprecato una palla, è stato il faro del gioco di Juric. Per la Juve il capitolo scudetto diventa problematico. Dirgli addio sarebbe la logica conseguenza dei 9 scudetti vinti e del poco tempo avuto da Pirlo per preparare il campionato. Diciamo che questa stagione può essere l’apprendistato del tecnico per lottare per il titolo nel prossimo anno. Fermo restando ovviamente che la gara con il Porto non deve essere assolutamente sbagliata e che non bisogna perdere di vista l’entrata tra le prime quattro per accedere alla prossima Champions, fattore imprescindibile visti i conti del club”.
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