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Il calciatore della Juventus Alessandro Matri ha palato intervistato dai microfoni del canale Twitch dei bianconeri, in occasione dei 10 anni dello Stadium: “Venivo da Cagliari, medio piccola del campionato. Storia importante ma era la prima volta dove una tifoseria mi faceva cori personali. Sentire 40mila tutte le domeniche… poi fortunatamente incise con la vittoria degli scudetti. Sentire lo stadio tutte le domeniche ti rimane dentro, avevi uno stadio attaccato al campo e sentivo quello che non avevo ancora sentito prima. Negli anni lo sentivo anche da avversario. La tifoseria mi aveva accolto alla grande, ho sempre sentito l’affetto dei tifosi bianconeri. Per me rimane dentro”.
Matri parla degli amici nello spogliatoio bianconero: “Ho legato veramente con tanti, eravamo un gruppo di tanti italiani e rafforza il gruppo e hai più possibilità di fare gruppo. Con Pirlo ho diviso la camera, continuiamo il rapporto, Simone Pepe e Andrea Barzagli. Contatti forti. Col presidente Agnelli manteniamo un bellissimo rapporto e c’è affetto”.
” Il gol senza scarpa fu il secondo allo Stadium.Nel contrasto ero andato a saltare con Gonzalo della Fiorentina, nel cadere mi ha preso il tacco dietro. Mi sono piegato e la palla era già ad Arturo e ho detto: vado e mi gioco tutto! Mentre appoggiavo il calcio mi si è tolta la scarpa e sono anche scivolato, per fortuna è entrata. La scarpa mi aiutava, sennò era complicato. Ricordo ancora un Juve-Inter che vincemmo con gol di Caceres e forse Pogba, io prima avevo avuto due occasioni di testa che non riuscii a concretizzare. Sono partite sentite e le senti all’ennesima potenza. Sono partite dov’è bello mettere il marchietto”.
Matri chiude con una dichiarazione alla Vecchia Signora: “La Juve è stata la donna della mia vita, fare bene in una piazza grande è diverso rispetto ad altre con meno aspettativa. Lì ho vinto, ho lasciato ricordi sportivi e umani. Per me, se mi parli della Juve, per come mi accoglie la gente, ricordo con molto piacere. Indelebile, ricordo il pre Juve e la tensione che avevo, ricordo anche il giorno che sono andato via. Tornare al Milan era importante”.