Domenico Marocchino, ex calciatore della Juventus, ha detto la sua sui bianconeri a RBN. Ecco le sue parole: “I giocatori sentono ciò che li circonda. Non è che vivono dentro una bolla. Quindi tutto quello che riguarda la società e quello che gira attorno è una ‘nebbia’ che c’è e che non ti fa vedere bene.
Però, con la nebbia puoi sottovalutare la situazione e puoi avere anche maggiore precisione, perché, appunto perché c’è la nebbia, si cerca di stare più accorti. Bisogna vedere come l’approccio del gruppo e non dei singoli. Bisogna capire se il gruppo è omogeneo e sa prescindere da quello che circonda, riuscendo ad arrivare al traguardo. Io dico che affrontare la “nebbia” può fortificarti da un certo punto di vista.
Dipende sempre dalle valutazioni di base della rosa della Juventus. La valutazione di base è pari a quella di Inter, del Milan e del Napoli? Dipende. Questo lo decide il calcio, che è molto strano. Noi, della Juve, abbiamo due giocatori campioni del mondo, ma uno ha giocato cinque minuti e ha tirato una pallonata contro la panchina dell’Olanda, provocando un rigore e l’altro ha giocato bene 50 minuti della finale. Quali sono i giocatori da cui ripartirei nel 2023? Chiesa e Fagioli”.
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