[fncvideo id=670034 autoplay=true] Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juve, ha parlato ai microfoni di Tuttosport circa la stagione dei bianconeri e l’imminente sfida contro il Napoli: “Allegri sa benissimo come rimettere in carreggiata tutti, amalgamare il gruppo e non pensare al calendario e a cosa è successo prima. Isolare la partita dal contesto. Non devono pensare al punto in classifica, solo al Napoli e a vincere. In caso di sconfitta non deve scattare il panico. Ma siccome conosco l’Italia calcistica so che qualcun altro, il panico, lo instillerebbe. Processi, condanne, critiche feroci. Tuttavia alla Juventus sono abituati e saprebbero gestire la situazione che, senza ombra di dubbio, sarebbe complessa con un punto in tre partite. Poi bisogna capire come si perde. Per me l’importante è vedere la Juventus di Udine: dura e cinica, presente a se stessa. Voglio vedere quella partita.
Dybala? Molte responsabilità ricadranno su Paulo, inevitabilmente. E lui lo sa. Ci sentiamo ogni tanto. Ho capito che lui è perfettamente consapevole di cosa lo aspetta. E si sente in debito nei confronti della Juventus per la scorsa stagione. Deve essere l’anno in cui diventa affidabile. Se Locatelli è uno da Juve? Come umanità e come grinta, sì. Ma non basta. Poi vai in campo e devi dimostrare altro e questa è una stagione complicata. Forse anche più complicata di quella con Pirlo l’anno scorso, quindi entra in un contesto non semplice, ma avrà grandi insegnanti come Chiellini e Bonucci.
Però sono ottimista: Locatelli, così come Bernardeschi, Chiesa e magari anche Kean possono formare il nuovo zoccolo duro italiano che porti avanti la tradizione vincente. Le premesse ci sono. Morata? E’ uno che segna sempre gol pesanti. Anche lui, tuttavia, si trova davanti a una stagione nella quale cambiare definitivamente marcia. Trovare la continuità che spesso gli è mancata, mostrare più cattiveria agonistica nel corso della stagione. E’ arrivato a un’età nella quale un grande campione inizia il periodo migliore, quello che poi rimane nella storia. Deve esserne consapevole e sfoderare l’annata migliore della sua carriera”.