Intervistato da Giulia Mizzoni l’ex Juve Claudio Marchisio ha parlato della squadra di Motta: “Sono curioso di vedere cosa farà la Juve dopo la gara col City: si giocheranno il primo trofeo stagionale (la Supercoppa), rientrerà qualche giocatore e dovrebbe finalmente finire l’emergenza, voglio vedere se riuscirà a dare seguito alla vittoria, dev’essere questa la partita della svolta. Il gruppo ha una mentalità forte, l’ha sempre dimostrato anche quando i risultati non arrivavano e con la rosa cortissima, però è una squadra giovane e quindi altalenante. Hanno cambiato molto ma alla fine contano i risultati. Spero riescano ad arrivare presto a un equilibrio di gioco ma soprattutto di risultati”. Su Vlahovic: “E’ l’attaccante che ha segnato di più in Serie A nell’anno solare eppure viene criticato, forse per l’ingaggio alto o per il suo atteggiamento che può sembrare un po’ scontroso. Quello è il suo carattere, ma ci tiene tanto alla Juve. Dusan può fare meglio però i numeri parlano chiaro, sa fare gol”.
Juve, le parole di Marchisio
“McKennie è molto importante – ha continuato -, era finito fuori rosa ma è rimasto e ha fatto bene, ha grandi qualità tattiche. Non eccelle in un particolare, ma sa fare tutto. Koopmeiners penso stia mancando in attacco, ma se Thiago non lo toglie mai è perche è utilissimo in fase difensiva. In generale nella Juve sta mancando qualità tra le linee”. E a proposito di qualità: “La coperta è corta come qualità: Yildiz ha preso il numero 10 e può diventare molto forte ma ci vuole tempo, dietro di lui c’è un altro giovane come Mbangula, di conseguenza c’è molta pressione su Kenan”. Chiosa finale sul mercato e la lotta scudetto: “Sicuramente Giuntoli farà qualcosa a gennaio: se Milik non torna presto c’è bisogno di una punta, altrimenti Vlahovic non ha sostituti. Anche la difesa va sistemata dopo l’infortunio di Bremer, considerando anche le coppe e il Mondiale per Club la stagione sarà lunghissima. Al momento non vedo la Juve come una pretendente al titolo, ci sono altre squadre più forti sulla carta. Dipenderà anche da cosa succederà nel mercato di gennaio. Per Motta l’importante sarà chiudere tra le prime quattro”.