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Marchisio diventa procuratore: “Allenare non fa per me”

L’ex centrocampista della Juventus Claudio Marchisio ha dato il via alla sua seconda vita fuori dal campo. L’ex calciatore ha fondato un’agenzia per calciatori, “Circum“, insieme al suo manager Alessandro Tocci, agente sportivo con abilitazione Figc e Coni. Questo il comunicato ufficiale diramato dal giocatore.

“Sono Claudio Marchisio e allenare non fa per me. Cioè, molti ex colleghi mi avevano detto: quando andrai a vedere le partite ti verrà una grande voglia di allenare. Sarà, ma io mi sono reso conto che non guardavo il gioco, i movimenti collettivi della squadra, ma mi concentravo su un singolo, lo studiavo, ne valutavo la crescita e il potenziale ancora inespresso. Insomma, ho capito che quello dell’allenatore non era il mio futuro. È stato quello il primo passo per arrivare al passo di oggi, con il lancio della Circum, la società di cui sono socio e che si occupa di curare la carriera dei calciatori. C’è Alessandro Tocci, che è fa il procuratore, e poi ci sono io che vado a vedere centinaia di partite, soprattutto dei settori giovanili, delle Primavera e delle seconde squadre, per selezionare i talenti e aiutarli a crescere, con i miei consigli e la mia esperienza. Io ci sono passato e conosco il percorso che sognano, posso indicare loro la strada giusta anche spiegando loro quali sono stati gli errori che ho commesso. E sono anche genitore, quindi so cosa pensano e provano i genitori, quindi anche con loro riesco a rapportarmi”.

“Nel calcio emerge ad alto livello solo un ragazzo su centinaia di migliaia che ci provano. Non posso e non voglio dirlo brutalmente in faccia ai ragazzi, ma voglio anche essere sincero con loro. Sì, perché la nostra società opererà soprattutto con i giovani e i giovanissimi. Affiancando come consulenti le famiglie fino a che i ragazzi non hanno compiuto i sedici anni di età, per poi diventarne i procuratori. Per me è estremamente più stimolante iniziare dal basso, partire dai settori giovanili e scoprire i talenti del futuro. Ecco perché fra i nostri primi nomi trovate un 2004 come Davide Dell’Erba, che gioca nel Bayern Monaco o Filippo Reale, un 2006 della Roma, che ha già esordito in prima squadra, E ancora Thomas Corigliano (Under 16 della Juventus), ritenuto da tutti uno dei 2009 più promettenti in Italia. Oppure Fabio Badarau e Tommaso Ramondetti, rispettivamente della Juventus e del Torino. Comincio questa nuova avventura con grande entusiasmiamo”.

“L’idea di fondare Circum nasce della tante esperienze passate, quando giocavo. “Circum” perché chiude un cerchio di esperienze. Sì, è vero, a volte il calciomercato sembra un circo… ma non ci avevo pensato. E comunque non mi spaventa. Io credo che noi portiamo una grande serietà e un impegno importante: questa sarà la nostra cifra, il biglietto da visita con cui ci presenteremo alle famiglie dei ragazzi, siamo persone serie e questi a abbiamo capito che è importante. Già, le famiglie… A volte fila tutto liscio, a volte sono un problema non posso negarlo”.

“Mi sembra che ci sia un generale miglioramento, ma se mi trovo a gestire un giocatore la cui famiglia è un po’ esagitata, una di quelle che pensano di avere il nuovo Messi, beh, allora non so se prendiamo quel ragazzo… Cioè sono anche diposto a rinunciare a un grande talento se c’è da interagire con una famiglia che esagera e, purtroppo, ce ne sono ancora tante. Ma se il ragazzo ha la testa a posto e una buona famiglia alle spalle, allora se ha un po’ di talento ci sono buone possibilità di migliorare. Su quello ci lavoro io, li chiamo tutti quanti il lunedì o, comunque, il giorno dopo la partita, attendendo che abbiano smaltito l’adrenalina della gara e siano pronti ad analizzare la loro prestazione in modo più lucido. Ho notato che se ti approcci nei momenti successi a una partita, il giocatore è meno predisposto a ragionare, ma il giorno dopo ha voglia di vedere in cosa ha fatto le scelte giuste e cosa no. Fa parte di un processo di crescita in cui posso dare un contributo importante. Giro l’Europa, forse anche di più di quanto facevo il calciatore, e guardo partite. Tantissime partite e ho notato una cosa. Sapete cosa? Che in Inghilterra e Germania corrono di più anche i ragazzini. Cioè, capite? Fin dai settori giovanili il giovane calciatore è chiamato a correre alla stessa intensità delle partite. Insomma, è una cosa che parte da lontano quella che vediamo nelle coppe. Ma qualcosa sta cambiando anche in Italia e vedo una progressione modernizzazione. Intanto io scopro i talenti e li faccio crescere. È il mio nuovo mestiere e mi piace. Sono Claudio Marchisio e ho scoperto cosa farò da grande’.

Cristiano Passa

Giornalista pubblicista, appassionato di calcio da sempre. Amante della Serie A, della Premier League e di questo sport in generale.

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