Luca Marchetti, giornalista di Sky Sport, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, per parlare del Mondiale in Qatar. Il bilancio fino a qui: “Pensavo che le europee fossero di più in semifinale. La sorpresa è il Marocco, all’inizio del Mondiale dicevo che non si parlava dell’Africa come assoluta protagonista. Dal 1990 si è sempre parlato di un’africana come possibile semifinalista, quest’anno sembravano di qualità inferiore e invece in una squadra dove non c’è una stella come Drogba o Okocha si sta vedendo un gruppo importante. Diciamo che un’europea ha lasciato un posto, ma queste quattro semifinaliste devono farci riflettere su un fatto. Se si va a vedere dove giocano i giocatori di queste nazionali la maggior parte non giocano nel loro campionato del proprio paese“.
Il Mondiale in chiave mercato: “Se aspetti il Mondiale per vendere un giocatore, ci sta, ma se aspetti il Mondiale per acquistarne uno o sei il Real Madrid o hai sbagliato strategia. Guardate Amrabat: prima del Mondiale si poteva prendere forse per 20-25 milioni, ora la Fiorentina chiederà molto di più e il Mondiale gonfia inevitabilmente i prezzi. Ma questo non conta solo o tanto per i giocatori che conosciamo come Lukaku, Dybala o Di Maria, ma per giovani che hanno dimostrato il loro valore sfruttando questa vetrina. I grandi nomi forse hanno deluso, ma non sapevano neanche come presentarsi a questo Mondiale. I conti alla fine non sono venuti per tutti”.
De Ligt ne esce svalutato: “Van Gaal è molto stravagante nelle sue scelte. La possibilità di De Ligt poteva dipendere da lui, ma non ha giocato e quando è stato schierato, ha giocato fuori ruolo“. Tanti hanno deluso: “Questo è il Mondiale di chi voleva giocare, voleva fare bella figura e invece ha fallito. Penso a Cristiano Ronaldo, a qualche big dell’Argentina da Dybala in giù. Dybala ha giocato 20 minuti col Torino, Di Maria forse ha giocato 25 minuti e dopo cinque giorni sono andati a giocare il Mondiale, senza il ritiro che solitamente viene concesso alle nazionali. Se arrivi e stai male, non giochi. È il Mondiale di chi ha rosicato un po’“.