L’intervista al neo presidente della Lega Pro -Matteo Marani– al Corriere dello Sport suggerisce diversi spunti interessanti. Ecco alcuni passaggi del suo intervento:
“Quando sono arrivato qualcuno mi ha considerato una sorta di Ufo, visto che provenivo da un altro pianeta, ma strada facendo ho capito quanto apprezzato sia lo spirito di servizio che mi ha indotto a vivere questa esperienza, da civil servant come dicono i francesi, mosso dal richiamo delle istituzioni, dall’amore per il calcio e dal gusto della sfida. Ho girato l’Italia e ho incontrato gente generosa, capace, imprenditori che si sobbarcano grandi sacrifici, tifosi che la maglia della loro squadra la portano sempre addosso, ogni giorno, arbitri bravi e preparati. Due anni di pandemia hanno inflitto ferite che sanguinano ancora, ma il calcio ha avuto il potere di alleggerire il peso dei momenti bui. FIGC a parte, il cui atteggiamento è stato commendevole, la Serie C è stata poco aiutata eppure ha resistito e ha vinto la partita resilienza”.
Infine : “Sono necessarie, non è solo e soltanto una questione di numero di squadre partecipanti alla A, alla B e alla C, bisogna che a prevalere sia l’interesse collettivo. La Serie C è il serbatoio naturale del nostro calcio e questo è un tema particolarmente caro a Zola che sta facendo un grande lavoro, come un grande lavoro ha fatto la Juve con la seconda squadra, un modello di successo”.