Il Corriere della Sera oggi svela un retroscena sulla trattativa Lukaku-Vlahovic. L’origine di tutto risalirebbe addirittura al mese di marzo, quando Allegri stava studiando un attaccante più funzionale alla sua idea di gioco. In accordo con la società, il tecnico toscano condivide la strategia. E da subito DV9 finisce nella lista dei ‘sacrificabili’. Partono così i primi contatti tra Giovanni Manna -oggi primo collaboratore di Giuntoli- e l’avvocato Ledure, l’uomo più vicino a Big Rom.
Il tutto viene rimandato, dopo una prima ‘chiacchierata’ esplorativa. Da quello che emerge dal quotidiano, già il giorno dopo la finale di Champions League tra Inter e Manchester City, “la Juve e Lukaku si sono stretti la mano”, all’insaputa dell’Inter.La cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata la panchina contro il City. Questa quindi la ‘scintilla’ che avrebbe convinto Lukaku a ‘tradire’ i nerazzurri. Sembrava tutto fatto per il suo trasferimento in bianconero, ma la trattativa è in una fase di stallo anche perché Dusan non ha esternato il desiderio di lasciare Torino (come confermato dalla sua esultanza contro il Real Madrid ad Orlando).
Il Chelsea in tutto ciò avrebbe fretta di chiudere e a Lukaku -dopo aver rifiutato l’Arabia Saudita e voltato le spalle all’Inter- resta solo la Juve. La distanza con i Blues è di circa 10 milioni e la Juve spinge anche per motivi economici: il belga rappresenterebbe un vantaggio grazie al Decreto crescita (l’ingaggio lordo del belga nei tre anni di contratto previsti avrebbe un impatto di circa trenta milioni in meno rispetto al salario del serbo). Per chiudere, la Vecchia Signora chiede almeno un delta cash di 35/40 milioni, così da far sorridere il bilancio e accontentare contemporaneamente le esigenze di Allegri, conclude il Corriere della Sera.