TORINO – Diego Lugano, ex giocatore dell’Uruguay, ha parlato ai microfoni di Fanpage.it ripercorrendo l’episodio del morso di Suarez a Chiellini ai Mondiali del 2014 in Brasile: “Ti dico io cosa successe. L’Italia si sarebbe qualificata con il pareggio e quindi i difensori azzurri avevano pensato bene di picchiare e intimorire Suarez durante tutta la partita, perché sapevano che era il nostro miglior giocatore – racconta -. E fin qui va bene, perché in campo si gioca per vincere dando tutto. Ma Chiellini è stato scorretto quando si è lamentato con l’arbitro, quando ha fatto da alcahuete (spione in spagnolo rioplatense). In campo tutto è permesso, tranne piangere con l’arbitro denunciando un avversario. Appena finisce la partita finisce tutto” e su Chiellini commenta “si tratta di uno dei migliori difensori degli ultimi dieci o dodici anni, oltre che di una persona molto colta e anche di un tipo simpatico. Ma quel giorno in Brasile commise un peccato mortale, che alla fine l’Italia pagò con l’eliminazione.
Poi ancora: “Suarez? Si scatenò una tempesta mediatica su di lui. Oltre ai brasiliani, che non avevano voglia di incontrarci più avanti nella competizione perché ricordano sempre coi brividi il Maracanazo (vittoria dell’Uruguay sul Brasile nella finale mondiale del 1950 ndr), anche gli inglesi si scatenarono su Suarez, che aveva fatto una doppietta contro la loro nazionale. Fu una campagna mediatica scandalosa, ci privarono del nostro miglior giocatore, lo squalificarono per quattro mesi e gli impedirono di giocare in nazionale per due anni. Per giunta, la polizia brasiliana lo espulse dal paese come se fosse stato un delinquente. E tutto questo per una protesta da spione. Vittoria Coppa America? La mia più grande gioia da calciatore. La nostra era una generazione di grandi campioni che aveva bisogno della consacrazione con un titolo. E in quell’occasione abbiamo fatto nuovamente la storia. L’Uruguay è una nazionale vincente e ha vinto la Coppa America in Argentina e in Brasile”.