Lombardo: "Quanti ricordi con Vialli, abbiamo scherzato fino all'ultimo"

Lombardo: “Quanti ricordi con Vialli, abbiamo scherzato fino all’ultimo”

Lombardo
Attilio Lombardo, ex calciatore e membro dello staff della Nazionale, ha voluto ricordare Vialli con degli aneddoti sulla carriera.

Attilio Lombardo, ex calciatore della Juve, ha rilasciato delle dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, parlando della scomparsa di Vialli. Ecco le sue parole: “Dai primi giorni di ritiro insieme alla Samp. Estate 1989. Io arrivavo a Genova dalla sua Cremonese. Luca sapeva che i tifosi grigiorossi mi avevano soprannominato “bombetta” e all’inizio in allenamento mi chiamava così. Poi in seguito diventai “Attila”. La prima settimana mi prese da parte e, con il suo solito sorriso, mi disse: “Bombetta, ricordati di passare la palla anche a me e non solo a Mancini. Sono io il bomber…». Poi dal campo passammo al tavolo da ping pong. Alla Samp, a quei tempi, tutti i nuovi arrivati dovevano sfidare Vialli. Dopo quattro-cinque scambi, Luca mi tirò una pallina ad altezza testa per farmela incornare, come in partita. Ma in realtà non era una palla da ping pong: era un uovo bianco, vero. Fantastico.

Ci siamo visti per l’ultima volta il 27-28 novembre, a Genova, per la presentazione del docufilm sulla nostra Sampdoria. Dopo aver trascorso la serata insieme, la mattina ho ricevuto una chiamata di Luca: “Attila, se sei già in giro mi cerchi una brioche veneziana o comunque qualcosa con la crema”. È sempre stato goloso. Abbiamo fatto colazione assieme, poi Luca è partito per Londra. È stato l’ultimo incontro.

Conoscendolo alla perfezione, nelle ultime settimane non sono stato a chiamarlo. Però tutti i giorni gli inviavo un cuoricino per messaggio, un modo per fargli sentire la mia vicinanza. Dopo Natale mi ha fatto una bellissima sorpresa. Il Mancio è andato in clinica da lui a Londra e Luca ha chiesto a Roberto di chiamarmi al cellulare. “Attila, lo sai che Mancini ha un profumo fantastico…”. Me lo ha detto perché sa che sono appassionato. Io gli ho risposto: “Luca, conosco quel prodotto. Ma stai tranquillo che al Mancio lo hanno regalato…”. Abbiamo scherzato fino all’ultimo”.

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