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L’ex allenatore della Juventus Marcello Lippi ha concesso una lunga intervista ai microfoni de Il Corriere dello Sport, ai quali ha parlato della Serie A e del problema dei calendari: “Queste soste sono un problema, e vale soprattutto per chi ha tanti sudamericani in squadra. La colpa è delle federazioni competenti, che non hanno voluto cambiare la formula delle loro qualificazioni al Mondiale. Lì in Sudamerica ci sono tantissime squadre, bisogna mettere d’accordo tutti, disputano tre partite e vanno avanti fino a giovedì notte, che da noi è l’alba di venerdì. Vedo che vanno in campo Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Uruguay e via proseguendo. C’è dentro un sacco di uomini importanti per le nostre squadre. Come fa un che ha giocato giovedì sera prendere il volo venerdì, arrivare sabato mattina ed essere schierato la domenica?”
“Quello dei contagi poi è un altro discorso ancora. Mi domando come sia possibile che un giocatore si contagi con tutti i controlli a cui il gruppo squadra viene sottoposto di continuo. Ma, a parte questo aspetto, legato alla casualità e alla sfortuna, il problema sta proprio nel carico di lavoro che questi ragazzi si sobbarcano. Poniamo il caso di un club con diversi sudamericani e qualche africano, che a gennaio sparisce per la coppa continentale. A metà anno ti parte una bella fetta della formazione e il campionato è condizionato, assolutamente”.
“Oltre a questo ci sono gli infortuni, ma è una questione diversa. Ci sono sempre stati e a metà settimana arrivano anche se giochi in coppa con il tuo club. Il punto vero è che sul campionato piombano giocatori rilevanti ma appesantiti da altre tre partite in dieci giorni e che hanno dormito troppo poco. Scudetto? Non è detto che la squadra più attrezzata vinca. A sensazione direi Napoli e Inter. E il Milan, che gioca un bellissimo calcio. Però la Juventus di sicuro farà qualcosa sul mercato e comunque non va mai data per spacciata”.