[fncvideo id=670034 autoplay=true] Il sito web ufficiale della Juventus ha raccontato quella volta in cui la Juventus affrontò la Bulgaria: “Morini, Causio, Bettega, Zoff, Spinosi e Longobucco; Capello, Cuccureddu, Marchetti, Anastasi e Furino. Sono gli undici giocatori della Juventus che affrontano la Bulgaria il 22 agosto 1973. Una sfida impossibile, oggi, quella tra un club e una Nazionale. All’epoca successe due estati di fila, con i tifosi ad accorrere allo stadio Comunale per la prima uscita stagionale della Signora a Torino.
UNA FRESCA SERATA D’AGOSTO
23 agosto 1972. A Torino si affrontano Juventus e Bulgaria in una più che degna cornice di pubblico, ci sono 35.000 spettatori in una serata che – recita il tabellino pubblicato da Hurrà Juventus – è «assai fresca» e presenta un «cielo coperto». Per la prima volta i bianconeri indossano la maglia con il tricolore conquistato qualche mese prima e c’è curiosità soprattutto nei confronti dei due nuovi acquisti arrivati dal Napoli: Dino Zoff e José Altafini. La gara è stata organizzata per celebrare con qualche mese d’anticipo i 75 anni del club. Al pari dell’Italia, la Bulgaria non ha partecipato alla fase finale dell’Europeo del 1972 (la prima apparizione arriverà solo nel 1996). É reduce però dal Mondiale in Messico del 1970, dove non è andata oltre le prime 3 gare del girone
VITTORIA BULGARA
Non senza sorpresa, a vincere la partita sono gli avversari dell’Est. Vanno in vantaggio a metà primo tempo con Dimitrov. Nella ripresa arriva il raddoppio ad opera di Petchkov. La Juve riesce a bucare la retroguardia bulgara solo allo scadere, grazie a uno schema su punizione, con Causio che serve all’indietro Anastasi e battuta a rete del numero 9 bianconero (nella foto lo si vede impegnato in un’altra azione, con un colpo di testa). Su La Gazzetta del Popolo, quotidiano torinese, Franco Colombo minimizza il significato della sconfitta perché «le azioni migliori e le occasioni più valide portano la firma bianconera».
LO SPUNTO DI LONGOBUCCO
Anno dopo, stesso contesto e un’unica variazione: sono previsti molti cambi durante i 90 minuti, in modo da concedere all’allenatore Cestmyr Vycpalek la possibilità di testare più elementi della rosa a disposizione. Una situazione inedita nel calcio d’allora che limitava la possibilità di due sole sostituzioni. Nel primo tempo è il terzino sinistro Silvio Longobucco a sorprendere la difesa ospite, garantendo alla Juve di andare al riposo in una situazione di vantaggio.
IL DIABOLICO ALTAFINI
Nella ripresa, la rete del 2-0 che fissa definitivamente il risultato arriva a 7 minuti dal termine. Ne è autore Altafini, grazie a «una diabolica punizione», come la definisce Giglio Panza su Tuttosport. Il giornalista – storico collaboratore anche di Hurrà Juventus – motiva la “rivincita” sulla gara dell’anno prima con il diverso grado di condizione fisica della squadra: «la Juve aveva rispetto a dodici mesi or sono una settimana di lavoro in più al proprio attivo ed è infatti grazie alla condizione atletica già rilevante che ha potuto fronteggiare un avversario di buona classe»”.
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